Pubblicato il 8 Luglio 2024
Sono passati 10 anni dal tragico ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, un assassinio che sconvolse tutta l’Italia. Nel novembre del 2010 l’adolescente, uscita dalla palestra di Brembate Sopra dopo un allenamento di ginnastica ritmica, doveva percorrere 700 metri per arrivare a casa. Un percorso abituale che faceva quasi ogni giorni, ma purtroppo a casa non ci arrivò mai e ancora oggi non è ben chiaro cosa sia successo in quei 700 metri.
Il suo corpo fu ritrovato solo dopo mesi e per il suo assassinio fu fermato Massimo Giuseppe Bossetti che, nonostante la condanna della Cassazione, continua a professarsi innocente. Di certo ci sono ancora molti punti oscuri su questa storia, sui quali ha provato a fare luce Netflix che sul caso ha realizzato una docu-serie che sarà visibile sulla piattaforma dal 16 luglio.
La docu-serie su Yara Gambirasio
La docu-serie è stata girata in 5 puntate da Gianluca Neri e si intitola “Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio”. Di dubbi in realtà ce ne sono ancora tanti, a partire dalle polemiche e dai dubbi sul Dna di Bossetti e dai presunti errori della sua conservazione.
La serie ripercorrerà tutte le indagini dopo la sparizione della ragazza e proporrà interviste inedite a Bossetti e alla moglie Marita. Saranno passati al setaccio anche i presunti tentativi di depistaggio e i sospetti sui metodi investigativi utilizzati, che molte persone hanno ritenuto non corretti.
La docu-serie sarà una sorta di riassunto delle 60.000 pagine di faldoni giudiziari e gigabyte di immagini, audio e video per raccontare uno dei casi più agghiaccianti e raccapriccianti della cronaca nera italiana.