Pubblicato il 21 Aprile 2021
Nessuna attenuante per chi sfregia con l’acido. Lo ha stabilito la Cassazione, nel caso dell’aggressione subita da Gessica Notaro dall’ex compagno Edson Tavares. “Nessuna frustrazione amorosa, per quanto dolorosa”, può contribuire ad “attenuare la gravità della condotta sostenuta, nel caso in esame, da lucida preordinazione di mezzi e modi e non soggetta a inscriversi in un contesto emotivo sopraffattorio della razionalità“, scrive la quinta sezione penale della Cassazione nelle motivazioni della sentenza che il 15 dicembre scorso ha confermato per Tavares, accusato di aver perseguitato e sfregiato con l’acido Gessica Notaro, la condanna a 15 anni, 5 mesi e 20 giorni inflitta dalla Corte di appello di Bologna. Nessuno sconto di pena, dunque, per Tavares, né attenuanti. La Corte, infatti, spiega che la “gravità di siffatta condotta” è stata oggetto di recente attenzione da parte del legislatore, con la legge sul ‘Codice rosso’. L’aggressione alla ragazza è avvenuta prima dell’entrata in vigore della legge, ma per la Corte risulta “logica” la scelta di “introdurre e contestare all’imputato l’ulteriore gravissimo reato di lesioni nel processo per stalking, inserendosi tale fatto nella sequenza dell’attività persecutoria del Tavares nei confronti della Notaro”. Per quanto riguarda, poi, le deposizioni di Gessica Notaro stessa, per gli ermellini “pienamente attendibile”, sono state dichiarazioni “logiche, dettagliate e coerenti nel descrivere gli episodi di cui è stata vittima e nel fornire convincenti spiegazioni in merito ai suoi rapporti complessi con l’imputato“. (fonte: Adnkronos)