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Castellammare, si laurea con 110 e lode il killer del clan e nella tesi confessa 3 omicidi

Pubblicato il 5 Ottobre 2023

Catello Romano, uno dei 4 killer dell’esponente politico Gino Tommasino ucciso il 3 febbraio del 2009 mentre era in auto col figlio, si è laureato in sociologia con 110 e lode nel carcere di Catanzaro dove è rinchiuso. Romano ha parlato apertamente dell’assassinio di Tommasino, per il quale è stato condannato, ma a sorpresa ha rivelato anche altri 2 omicidi per i quali non era mai stato processato.

La tesi di laurea di Catello Romano

“Mi chiamo Catello Romano. Ho 33 anni e sono in carcere da 14 anni ininterrotti. Ho commesso crimini orrendi e sono stato condannato per diversi omicidi di camorra. Quella che segue è la mia storia criminale” – queste sono le parole, come riportato da Repubblica, con le quali inizia la tesi di laurea del killer.

Nella tesi ha ammesso di aver ucciso altri due uomini: “Non so perché, ho sparato anche contro Federico Donnarumma”. L’obiettivo di Romano, per sua stessa ammissione, era Carmine D’Antuono che fu ritrovato morto il 28 ottobre 2008 proprio insieme a Donnarumma.

La tesi di laurea in “Sociologia della sopravvivenza” e intitolata “Fascinazione criminale” parla di episodi criminali della sua vita realmente accaduti e Romano l’ha discussa nel carcere di Catanzaro dove ha scontato 14 anni di reclusione dei 30 previsti per l’assassinio del consigliere comunale del PD di Castellammare Luigi Tommasino, sul quale tra l’altro scrive “non sono state diradate tutte le nebbie”.

Romano, che a quel tempo era uno degli uomini del clan D’Alessandro, fu assoldato per l’assassinio del politico, anche se nella sua tesi non parla del movente. Nel frattempo il killer sembra aver cambiato completamente strada: si è convertito alla religione buddista e ha avviato un intenso e profondo percorso religioso.