Lo stop seguirà lo sgombero dei locali disposto dalla sentenza della Corte di Cassazione dello scorso febbraio.
La struttura della famiglia Polese, che si trova a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, è al centro di una vicenda giudiziaria iniziata nel 2011: gli inquirenti contestarono una lunga serie di abusi edilizi realizzati a partire dal 1979 su un’area ampia oltre 40mila metri quadrati.
La Cassazione ha decretato la definitiva confisca di immobili e terreni su cui sorge la struttura ricettiva, destinati a essere acquisiti nel patrimonio immobiliare del Comune.
“In vista della completa acquisizione a patrimonio del Comune del complesso immobiliare denominato Grand Hotel La Sonrisa, in seguito al verdetto irrevocabile della sentenza emessa lo scorso febbraio dalla Corte di Cassazione, gli uffici comunali hanno comunicato alle società interessate l’avvio delle procedure per la revoca delle licenze”, ha fatto sapere Ilaria Abagnale, la sindaca di Sant’Antonio Abate.
L’amministrazione ha dato seguito alla sentenza della Cassazione avviando “tutte le procedure in vista della completa acquisizione a patrimonio comunale del complesso immobiliare e dei terreni per oltre 40mila metri quadrati, già di proprietà del Comune di Sant’Antonio Abate”.
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