Pubblicato il 17 Settembre 2021
Maltrattava la compagna 19enne anche durante la gravidanza. E ha continuato a farlo anche in presenza del piccolino poi nato, che adesso ha 2 anni, insultandola, minacciandola di morte e picchiandola abitualmente con calci e pugni anche quando la ragazza teneva in braccio il loro bambino.
I carabinieri di Catania hanno arrestato il criminale 20enne.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati della Procura di Catania qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta inqualificabile dell’arrestato dal dicembre del 2019.
La vittima è stata più volte costretta a ricorrere alle cure dei sanitari dei nosocomi catanesi.
L’aguzzino manifestava una gelosia morbosa e obbligava la giovane compagna a non uscire di casa, impedendole di frequentare amici e parenti e pretendendo il controllo assoluto di ogni aspetto della vita quotidiana, provocando una condizione di sottomissione fisica e piscologica.
I comportamenti violenti, oltre che con minacce e pestaggi, consitevanio anche nell’obbligarla a subire rapporti sessuali non consenzienti.
Una brutalità quotidiana che ha provocato nella vittima uno stato di cronica sofferenza, paura e turbamento, tanto da indurla, poiché ormai letteralmente soggiogata, a un ripensamento sulla denuncia presentata ai carabinieri con il sostegno della famiglia
Ma le prove raccolte dai militari in sinergia col magistrato titolare dell’indagine hanno permesso di inchiodare il balordo ventenne.
In virtù della proficua collaborazione tra i magistrati della Procura impegnati nella delicata materia e i carabinieri del Comando Provinciale etneo, dal gennaio di quest’anno sono stati effettuati 48 arresti e eseguite 140 misure cautelari per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.