Gli agenti della squadra volanti della Questura di Catania, unitamente al personale del settore “Annona” della Polizia Locale, hanno effettuato un controllo della zona dove sono stati trovati due venditori ambulanti intenti a svolgere le loro attività in modo del tutto abusivo.
Un ambulante aveva già allestito tendoni e cassette per esporre la sua merce in evidenza, occupando una notevole parte di suolo pubblico senza alcun permesso. Accanto ai banchi di frutta, aveva anche posizionato tre bracieri separati per cucinare carciofi direttamente sulla strada. I bracieri sono stati immediatamente sequestrati.
Inoltre, a catturare l’attenzione dei poliziotti è stata la presenza di un filo dell’energia elettrica allacciato in modo particolarmente anomalo ad un contatore elettrico.
Per questo motivo, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno ritenuto opportuno richiedere l’intervento dei tecnici della ditta di distribuzione dell’energia elettrica. Arrivati sul luogo, i tecnici hanno confermato i sospetti della polizia, scoprendo un collegamento abusivo alla rete elettrica realizzato dall’ambulante con l’aiuto di un negoziante della zona.
Le verifiche effettuate sul posto hanno rivelato che l’ambulante aveva stipulato un accordo con il negoziante, il quale vendeva energia in modo illecito senza averne il diritto. Di conseguenza, il negoziante sarà sanzionato dal gestore degli impianti con una diffida a conformarsi, con l’avvertimento che, in caso di inadempimento, verrà interrotta la fornitura.
La Polizia Locale ha proceduto a rilevare e a sanzionare i diversi illeciti amministrativi riscontrati, come l’occupazione abusiva del suolo pubblico, la vendita abusiva di cibi cotti, la mancanza dei requisiti professionali e l’accensione di fuochi in luogo pubblico, per un totale di quasi 4.000 euro.
Nel frattempo, mentre il controllo era ancora in corso, un altro venditore ambulante, dall’altra parte della strada, stava vendendo telline senza alcuna autorizzazione e occupando illegalmente il suolo pubblico. Anche in questo caso sono scattate le sanzioni previste dalla legge, ammontando a quasi 4.000 euro. Inoltre, sono stati sequestrati sia l’attrezzatura utilizzata che i molluschi, in quanto, a causa delle condizioni igieniche precarie, non sono stati considerati idonei al consumo umano e sono stati quindi distrutti.
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