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Catania, confiscati beni per 40 milioni di euro a “re degli imballaggi” appartenente a “Cosa Nostra”

Nell’ambito di articolate attività di indagine coordinate da questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale in materia antimafia

Pubblicato il 15 Gennaio 2021

Nell’ambito di articolate attività di indagine coordinate da questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale in materia antimafia – emesso dal Tribunale etneo, Sezione Misure di Prevenzione – relativa al patrimonio del pluripregiudicato Emanuele GRECO, ritenuto appartenente a “Cosa Nostra”, per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro, sottoposto a sequestro a gennaio del 2019.

Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, sono state eseguite dalle unità specializzate del GICO del Nucleo PEF di Catania e hanno riguardato tanto il profilo soggettivo quanto le disponibilità economico-finanziarie del citato GRECO.

Sotto il profilo soggettivo, Emanuele GRECO, detto Elio, è stato:

–       condannato in via definitiva per gravi reati, tra i quali sequestro di persona, estorsione, furto, porto e detenzione di armi;

–       tratto in arresto nel 2019 e rinviato a giudizio, nell’ambito del p.p. 17912/17 (c.d. operazione “Ghost Trash”), le cui indagini sono state parimenti coordinate da questo Ufficio e svolte dal Nucleo PEF di Catania, per aver fatto parte dell’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata “Cosa nostra” e, in particolare, del clan Rinzivillo, operante a Ragusa e Caltanissetta.

Con riferimento al profilo patrimoniale, le investigazioni hanno consentito di accertare che, a fronte di minimi redditi dichiarati dal proposto e dal suo nucleo familiare, Emanuele GRECO ha costituito un patrimonio societario e immobiliare grazie ai proventi delle attività illecite di estorsione, rapina e riciclaggio, riuscendo inoltre, tramite l’appoggio delle famiglie mafiose gelesi riconducibili a “Cosa Nostra”, a imporsi nel mercato degli imballaggi di cartone.    

Pertanto, a seguito delle indagini patrimoniali svolte dalla Guardia di finanza di Catania, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania, su proposta di questo Ufficio, ha disposto la confisca di:

–       7 società e imprese individuali, tutte aventi sede in provincia di Ragusa, operanti nel settore dell’ortofrutta e del packaging;

–       18 fabbricati, tra unità abitative e capannoni;

–       16 appezzamenti di terreno, anche questi situati, come i fabbricati, in provincia di Ragusa;

–       1 autovettura e un motociclo,

per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro.  

L’attività dei Finanzieri di Catania si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte da questa Procura e dalla Guardia di Finanza volte al contrasto sotto il profilo economico-finanziario, delle associazioni a delinquere di tipo mafioso, al fine di evitare i tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale, e di partecipazione al capitale di imprese sane, anche profittando delle difficoltà legate al periodo di contrazione economica.