Inaugurata la mostra “Le grida silenziose” dell’artista messinese Giko. Con l’inaugurazione del 4 settembre scorso nei locali della GAM (Galleria d’Arte Moderna) di Catania, si conclude il percorso della mostra itinerante “Le Grida Silenziose” di Giacoma Venuti, in arte Giko. Attraverso i colori del suo pennello e ricorrendo alle più moderne tecnologie della digital art, ha declinato i significati più autentici del fenomeno dell’immigrazione, mostrando un mare che unisce e separa, salva o ingloba vite umane alla ricerca di un approdo.
Promossa dall’Associazione Culturale “The Loft Arte” col patrocinio del Comune di Catania (Assessorato alle Attività e ai Beni Culturali) e della Comunità di Sant’Egidio, “Le Grida Silenziose” sarà disponibile fino al 29 settembre presso la sede della GAM di Via Castello Ursino, 26 (ex Monastero di Santa Chiara) tutti i giorni, domenica esclusa, dalle 9.00 alle 19.00.
Di seguito il comunicato stampa
Ha inaugurato la mostra Paolo Di Caro, direttore Cultura e Rete Museale del Comune cittadino, affiancato da Salvatore Lo Giudice, responsabile Grandi Eventi Culturali. Accolta favorevolmente in tutti i luoghi siciliani preposti all’accoglienza, l’artista ha comunicato attraverso le sue opere le “grida di aiuto” di chi affida al Mare Nostrum il proprio futuro, mostrando quel legame inscindibile dell’uomo con l’acqua che, secondo il pensiero psicoanalitico, è sinonimo di “accoglienza materna”. Ma storicamente è luogo di miti e leggende, scenario di sentimenti umani opposti.
Giko nelle sue opere ha inglobato tutte le suggestioni del difficile rapporto dell’uomo col mare, dando espressione alla forza e alla disperazione di chi baratta la paura delle acque con un futuro diverso per sé e i propri cari. Il visitatore ha così la possibilità di vivere “da dentro” le opposte emozioni impresse nelle opere, acquisendo la consapevolezza che il fenomeno dei flussi migratori è una realtà che dai luoghi direttamente coinvolti si espande a tutto il globo. Perché il mare che ospita il nostro pianeta, a qualsiasi latitudine, è elemento storico unificante, in cui tutto confluisce e tutto si trasforma.
La mostra ha inoltre consegnato al pubblico una diversa visione dell’immigrazione, anche attraverso una scelta di stile. Giko offre risultati artistici di grande impatto visivo ed emotivo ricorrendo a contaminazioni stilistiche e integrando linguaggi tra loro differenti. Dalle opere pittoriche, infatti, l’artista è approdata alla clip art, partendo dalle influenze artistiche del ‘900, come la Transavanguardia (che strizza l’occhio al Fauvismo e all’Espressionismo tedesco) e parafrasandole sotto molteplici forme, fino a giungere all’attuale cifra stilistica, assolutamente riconoscibile, in quanto fluida ed in continuo movimento, come il mare delle sue opere.
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