Tra polemiche e richieste di sostegno, inizia oggi a Catania il processo a Matteo Salvini. Un’udienza a porte chiuse iniziata di prima mattina. Il procedimento, per sequestro di persona e omissione di atti uffici, è per la vicenda che vede al centro la nave “Open Arms” . Una nave bloccata in mare nell’agosto 2019, quando il leader leghista era ministro dell’Interno. La Procura di Catania ha chiesto nuovamente l’archiviazione.
«Vengo processato in Tribunale a Catania per sequestro di persona, rischio 15 anni di galera per aver difeso i confini, la sicurezza e l’onore dell’Italia. Paura non ne ho, anzi sono orgoglioso di quello che ho fatto. Un saluto da Catania alla vigilia della mia udienza. Non mi era mai capitato nella vita, ma c’è sempre una prima volta. Andrò in Tribunale con l’animo tranquillo e la coscienza a posto, per aver salvato vite e difeso il mio Paese, forte anche del sostegno che mi arriva da voi e, devo dire con sorpresa, anche da molte persone che non la pensano come me ma mi hanno comunque inviato la loro vicinanza e il loro sostegno. Ho piena fiducia nei giudici, nell’Italia e negli Italiani.Senza paura, come sempre col sorriso e a testa alta”», ha affermato lo stesso leader leghista sulla sua pagina Facebook.
Nel frattempo, si sono attivati anche i contestatori di Salvini, a Catania.
In discussione, con possibili accertamenti, anche altri sbarchi durante il periodo come ministro, con la richiesta d’acquisizione di nuovo materiale. Dopo la nave “Diciotti”, altre due vicende hanno portato a procedimenti giudiziari nei confronti dell’ex ministro. Il 12 febbraio 2020 il Senato ha autorizzato il processo contro Salvini, accusato di sequestro di persona aggravato dal Tribunale dei ministri di Catania per aver impedito a 131 migranti di sbarcare in Italia, nel luglio 2019. Migranti soccorsi dalla nave della Guardia costiera italiana “Gregoretti”. Il processo doveva iniziare il 4 luglio ed è stato rinviato.
Manifestazione a Catania (dalla pagina Fb di Angela Cacciola)
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