Stamattina, in occasione dell’ 8 marzo, una manifestazione indetta da ‘Non Una di Meno’ attraverserà le strade della città di Catania. Come in tutto il resto del mondo, nella giornata dell’ 8 marzo manifestazioni e cortei femministi inondano le strade delle città per scioperare contro la violenza di genere.
“Dopo il 25 novembre, che ha visto in strada migliaia di donne e persone a Roma e Messina, dichiara Irene di ‘Non Una Di Meno‘ l’8 marzo attraversiamo le piazze e le strade della città con i nostri corpi e il nostro desiderio di essere vive e libere, contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme.
Scioperare l’8 marzo significa trasformare la potenza del 25 novembre in blocco della produzione e riproduzione, attraverso i luoghi dove la violenza patriarcale si esercita ogni giorno: nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società. Perché se ci fermiamo noi si ferma il mondo.
Scioperare contro il patriarcato significa opporsi a misure di governo che trattano la violenza maschile sulle donne e di genere come problema securitario. Lo vediamo nell’irrigidimento del codice rosso, nello smantellamento e privatizzazione del servizio sanitario nazionale, nell’erosione del welfare, nella chiusura di consultori pubblci, nella difficoltà di accesso ai servizi e nel sovraccarico del lavoro di cura gratuito e malpagato, nel sapere patriarcale come vediamo nelle linee guida di Valditara sull’educazione.
Scioperare contro il patriarcato significa scioperare contro la guerra e reclamare l’immediato cessate il fuoco su Gaza per fermare il genocidio in Palestina.
Alla brutalità della violenza patriarcale contrapponiamo spazi di autodeterminazione, risorse per le città che le abitano, luoghi di lotta, supporto e organizzazione contro la violenza di genere. Come l’esperienza del consultorio autogestito Mi cuerpo es mìo, sgomberato lo scorso 5 dicembre. Uno spazio di autonomia, autodeterminazione, autogestione che negli ultimi 5 anni ha aiutato centinaia di donne, ospitato decine e decine di consulti psicologici, ostetrico – ginecologici, legali, medici e supportato donne in percorsi di fuoriuscita dalla violenza“.
Conclude Irene “Costruire spazi di autodeterminazione è fondamentale per combattere ogni giorno contro la violenza smisurata del patriarcato.
Quanto valgono le nostre vite? Quasi niente per coloro che opprimono. Tantissimo per noi che vogliamo tornare a urlare: se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!”
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