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Catania, Polizia Municipale: a processo per direttissima gli autori dell’aggressione di ieri sera ai due agenti

Pubblicato il 11 Ottobre 2024

L’Amministrazione Comunale di Catania esprime massima solidarietà ai due agenti di Polizia Municipale aggrediti ieri sera (10 ottobre) nel centro storico, nella piazzetta Sebastiano Addamo, durante lo svolgimento del servizio di pattugliamento notturno del territorio e contrasto alla sosta selvaggia.

Il sindaco Enrico Trantino e l’assessore Alessandro Porto si sono anzitutto sincerati delle condizioni di salute dei due operatori considerato che entrambi hanno avuto comminati sette giorni di prognosi dai medici ospedalieri.

Gli aggressori, titolari di un bar della zona, sono stati prontamente arrestati. Gli stessi autori della violenza, si sono anche scagliati contro un altro commerciante che opera nei pressi che stava riprendendo l’accaduto con uno smartphone.

Domani ci sarà il processo per direttissima considerata la flagranza degli atti di violenza nei confronti di pubblici ufficiali di cui sui si sono resi autori.

Le dichiarazioni del sindaco Trantino e dell’assessore Porto

“Un fatto molto grave – hanno commentato il sindaco Trantino e l’assessore Porto – che non rimarrà neanche questa volta impunito. Si illude chi pensa che a Catania ci siano zone franche e attuare condotte violente restando impunito, evitando le prevedibili azioni della Giustizia, il fronte istituzionale e della sicurezza cittadino è compatto nel contrasto e la repressione a ogni forma di sopraffazione”.

Piena solidarietà ai due agenti della Polizia Locale è stata espressa anche dal Presidente del consiglio comunale di Catania Sebastiano Anastasi: “E’ assolutamente intollerabile che si verifichino questi episodi di violenza. Come Presidente del Consiglio Comunale chiedo all’amministrazione, al prefetto, al governo nazionale e a tutti gli organi competenti che si lavori per un piano operativo che possa arginare questa escalation di violenza che non può, assolutamente, mettere a repentaglio la vita o l’incolumità di chi lavora per tutelare la comunità”.