Pubblicato il 1 Ottobre 2021
Ritieni che sia ovvio, ma non è così. Perché Catania è una miniera di paradossi.
Tipo: ti rifaccio la rotonda a pochi metri dall’Istituto Comprensivo che accoglie alunni dai 6 ai 13 anni, ma me ne infischio del marciapiede che dovrebbero percorrere coi loro familiari e lo mantengo impraticabile.
Le immagini dicono tutto. Siamo in via Ammiraglio Caracciolo. Vi si affaccia l’Istituto Comprensivo Coppola. Come vedete, la rotonda a pochi passi è stata di recente abbellita, un bell’albero di ulivo trionfa nel mezzo. Alcuni dettagli da rifinire, così come tubi lasciati al loro destino come se improvvisamente chi ha compiuto i lavori sia stato costretto alla fuga, ma non sottilizziamo.
Anzi, forse sarà stata una causa di forza maggiore a non provvedere, visto che si era in ballo, all’ovvio, anche se sarebbe stato più logico pensare ai bambini, ai docenti, al personale scolastico, alle famiglie, anziché alla rotonda. Perché quell’orrendo marciapiede che vi mostriamo fa da confine a un terreno abbandonato deturpato da sterpaglie e ridotto a discarica di materiale di ogni genere, anche nocivo per ambiente e salute pubblica, ed è esso stesso immondezzaio.
I tombini rubati da tempo non sono mai stati ripristinati e sono ricettacolo di rifiuti o pericolose orbite vuote.
Vi è di tutto, su quel marciapiede che, a maggior ragione di fronte a una scuola, dovrebbe essere in condizioni, almeno, dignitose: perfino acqua torbida insieme con cibo per cani e gatti che sembra piacere più alle orde di insetti che li infestano.
Ma la rotonda risplende, spicca.
E già, a Catania va così…