Pubblicato il 11 Maggio 2021
Riparte il Teatro Stabile di Catania, il 18 maggio, con il cartellone ‘Evasioni’ che prevede cinque spettacoli: uno nella Sala Verga e quattro nella Corte Mariella Lo Giudice di Palazzo della Cultura nel rispetto delle norme anti Covid. “Il governo ha deciso di riaprire cinema e teatri il 26 aprile nelle zone gialle del Paese – ha sottolineato la direttrice Laura Sicignano – .
Noi riapriremo con la consapevolezza della responsabilità che ci compete: verso il pubblico, con cui abbiamo cercato di mantenere aperto un dialogo costante, attraverso il digitale, e verso i lavoratori, che abbiamo coinvolto nei lunghi mesi di chiusura, realizzando gli spettacoli che proporremo a partire dall’estate e quindi garantendo occupazione, come dimostra il fatto che abbiamo realizzato nel 2020 quasi 12mila giornate lavorative”.
Si ripartirà in Sala Verga con Enzo Vetrano e Stefano Randisi con ‘A Cirimonia’ di Rosario Palazzolo, co-prodotto con il Teatro Biondo di Palermo e vincitore del Premio dell’Associazione nazionale dei critici italiani. Quattro produzioni del Teatro Stabile di Catania andranno in scena fino alla fine di luglio a Palazzo della Cultura: ‘L’ultimo degli Alagona’ di Nino Martoglio, con la regia di Elio Gimbo e i Pupari della Marionettistica Fratelli Napoli; ‘La nuova colonia’ di Luigi Pirandello, adattato e diretto da Simone Luglio; un inedito ‘Pinocchio’ di Franco Scaldati, adattato e diretto da Livia Gionfrida; e ‘La Pacchiona’, una versione siciliana della divertente commedia ‘Fat Pig’ di Neil LaBute, tradotta e diretta da Marcello Cotugno.
“Se abbiamo chiamato questo nuovo cartellone ‘Evasioni’ – ha spiegato la direttrice Sicignano – è per dichiarare che il Teatro ci consente di ritrovarci finalmente in uno spazio fisico e simbolico diverso da quello in cui siamo stati costretti in questi mesi, liberando sguardo e le idee. Il teatro non esiste senza pubblico e, crediamo, non è civile una società senza teatro. Ritornare ad incontrarci dal vivo è la missione del nostro lavoro e speriamo di esservi mancati tanto quanto voi siete mancati a noi”.