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Catania, la Finanza scopre società alimentare che non fattura 300 mila euro

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di una società operante nella provincia di Catania, attiva nel settore della vendita di bevande e di generi alimentari, che ha permesso di constatare violazioni alla normativa tributaria per oltre 300 mila euro, oltre che individuare due lavoratori in nero.

Pubblicato il 28 Gennaio 2021

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di una società operante nella provincia di Catania, attiva nel settore della vendita di bevande e di generi alimentari, che ha permesso di constatare violazioni alla normativa tributaria per oltre 300 mila euro, oltre che individuare due lavoratori in nero.  

Nel dettaglio, gli accertamenti, curati dai verificatori del Nucleo PEF di Catania, hanno riguardato l’anno di imposta 2017 e sono stati sviluppati, in particolare, attraverso l’analisi dei flussi finanziari.

In esito all’attività di verifica, è stato possibile, in primo luogo, porre in evidenza vendite non fatturate per circa 300 mila euro, con la contestuale proposta di recupero alla locale Agenzia delle entrate ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA.  

Nell’ambito della medesima attività è stato effettuato anche un controllo finalizzato alla prevenzione e repressione del fenomeno del c.d. “lavoro nero”, che ha portato all’individuazione di 2 lavoratori irregolarmente assunti: nei confronti del titolare dell’attività sono state contestate violazioni amministrative per ogni lavoratore, con la contestuale segnalazione all’Ufficio provinciale del lavoro, anche al fine della regolarizzazione della posizione lavorativa e previdenziale del personale.

L’attività dei Finanzieri di Catania si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Guardia di Finanza a contrasto dell’evasione edelle frodi fiscali, per il recupero di redditi non dichiarati, nonché a contrasto del sommerso da lavoro, con il duplice scopo di tutelare i lavoratori e contrastare coloro che traggono indebiti vantaggi dallo sfruttamento della manodopera irregolare.

Questa tipologia di accertamenti, come da ultimo quello posto in essere del Nucleo PEF di Catania, sono inoltre a beneficio dell’imprenditoria sana e a presidio della libera concorrenza, soprattutto in un settore di primaria importanza come quello del commercio, già gravemente inciso dalla contrazione economica derivante dalla crisi legata all’emergenza epidemiologica in atto.