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Secondo l'accusa il giovane costringeva la 13enne ad avere rapporti sessuali con lui.

Catania, violenze sessuali nei confronti di una parente minorenne: arrestato 20enne

Pubblicato il 13 Marzo 2025

Un ventenne catanese è stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico con l’accusa di tentati atti sessuali e violenza sessuale continuata e aggravata ai danni di una minorenne, sua parente. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Catania, è stato eseguito dalla polizia su disposizione della Procura di Catania.

La promessa di denaro in cambio di atti sessuali

L’inchiesta è scaturita da una segnalazione giunta lo scorso 2 febbraio al numero di emergenza 112, che denunciava una lite familiare nel quartiere di Picanello. Il padre dell’indagato, venuto a conoscenza degli abusi sessuali perpetrati dal figlio ai danni di una nipote minorenne, aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

La vittima, durante un’audizione protetta, ha confessato di essere stata costretta a subire rapporti sessuali sin dall’età di undici anni, con la promessa di ricevere denaro in cambio. Sebbene il presunto autore dei reati, all’arrivo degli equipaggi di polizia, si fosse già allontanato dall’abitazione, dai successivi approfondimenti effettuati da personale della specializzata III Sezione Investigativa “Reati contro la Persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali” é emerso che l’indagato avesse commesso atti idonei diretti a compiere atti sessuali con la minore – infra-quattordicenne, consistiti anche in rapporti sessuali completi. In particolare, in un’occasione verificatasi nell’ottobre del 2023, dopo averle tirati i capelli, trattenendola a sé con forza, l’aveva costretta a consumare un rapporto sessuale completo in un posto isolato, nonostante la stessa avesse esternato il proprio dolore e avesse pianto.

Inoltre, dalla ricostruzione dei diversi episodi narrati dalla minore, durante l’audizione protetta svolta da questo Ufficio, si sarebbe evinto, altresì, che l’indagato avrebbe posto in essere le citate condotte illecite in forma continuata a partire dal novembre del 2021, quando la vittima aveva solo undici anni e lo stesso indagato era minorenne, durante un viaggio di famiglia in Puglia (per cui procederà la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania). Tali condotte, secondo la valutazione di questo Ufficio, e ferma restando la presunzione d’innocenza, ove confermate in sede di giudizio, in considerazione della giovane età della vittima e della loro reiterazione, si qualificano per una particolare gravità in quanto idonee a compromettere il sereno sviluppo psicologico della minore oltre che una sua equilibrata capacità di autodeterminarsi nella sfera sessuale.

Dalle indagini svolte sono altresì emersi indizi relativi alla particolare aggressività del destinatario della misura, desunta non solo dalle reazioni violente dallo stesso manifestate in occasione dei rifiuti alle sue avances ricevuti dalla vittima, ma anche dalle recenti minacce rivolte dallo stesso ai suoi familiari, una volta scoperto, oltre che dall’esistenza a suo carico di un provvedimento di ammonimento del Questore per atti di violenza domestica commessi nei confronti dei genitori.

Nel contesto dell’esecuzione il destinatario della misura è stato rintracciato presso la sua abitazione e all’esito della perquisizione è stato rinvenuto e sequestrato il suo dispositivo telefonico, su cui verranno svolti i pertinenti accertamenti al fine di rintracciare ulteriori elementi di interesse investigativo.

Ultimati gli atti di rito, il destinatario della misura è stato sottoposto agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, a disposizione dell’A.G. procedente.

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