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Cavallo selvatico si fa male e muore in Semprevisa: soccorsi tardivi. E c’è il problema dell’acqua

Pubblicato il 2 Agosto 2024

Un cavallo grigio, parte di un branco di equini selvatici dei Monti Lepini, ha subito una frattura alla zampa sul monte Semprevisa ed è deceduto prima che i soccorsi potessero intervenire. La zona, nota per la presenza di animali allo stato brado, come cavalli e mucche, si trova ora sotto la lente d’ingrandimento per le condizioni precarie in cui vivono questi animali.

Paolo Manfré, leader dell’associazione locale R.P.D. (Ringrazio, Prego, Dono) di Latina, ha condotto un sopralluogo, evidenziando una situazione critica: molte delle abbeverate sui Monti Lepini sono chiuse, mettendo a rischio la sopravvivenza degli animali selvatici. Questa problematica è stata resa pubblica attraverso i canali social dell’associazione, attirando l’attenzione sulla necessità di azioni immediate.

Richiesta di Intervento delle Autorità Locali

L’associazione R.P.D. ha scritto ai sindaci dei comuni coinvolti, chiedendo un maggiore impegno nel garantire che le sorgenti d’acqua siano accessibili per gli animali selvatici. “Abbiamo scritto ai sindaci dei comuni con pertinenza su queste zone montane chiedendo che si interessino a vigilare che le sorgenti siano disponibili per gli animali selvatici, la cui vita altrimenti sarebbe in pericolo,” ha dichiarato Manfré.

Importanza della Comunità Locale

L’associazione sottolinea l’importanza del sostegno delle comunità locali per preservare la vita e il benessere degli animali selvatici, una risorsa preziosa per la biodiversità dei Monti Lepini. “Occorrerebbe però il sostegno delle comunità locali per preservare in vita e in benessere gli animali che vivono liberi sui Monti Lepini e che sono una risorsa per la biodiversità”, ha aggiunto Manfré.

Appello ai Cittadini

Manfré ha lanciato un appello ai cittadini di Bassiano, Carpineto Romano, e Sonnino per segnalare alle autorità sanitarie qualsiasi animale in difficoltà, impedimenti di accesso alle fonti idriche, e altri pericoli che possano essere rimossi con un minimo di buona volontà. “Ci auguriamo che il tema stia a cuore a tutti quanti e che i cittadini dei comuni di Bassiano, Carpineto Romano e Sonnino che frequentano i Monti Lepini comunichino alle autorità sanitarie per tempo animali in difficoltà o bisognosi di soccorso, impedimenti di accesso alle fonti idriche e ogni altro pericolo per la vita dei selvatici che possa essere rimosso con solo un poco di buona volontà”, ha concluso Manfré.