« Torna indietro

C’è un’Atalanta anche nel basket

Pubblicato il 18 Gennaio 2021

Di Matteo Lignelli


Ed è l’Happy Casa Brindisi. Che, proprio come la Dea, si è già scrollata di dosso l’appellativo di “favola” e deve essere considerata una solida realtà. 

Una squadra “ben allenata, che gioca una pallacanestro splendida” aveva scritto La Giornata Tipo dopo la vittoria di metà dicembre contro Milano, al Forum, valsa il momentaneo primo posto. 

Brindisi è la terza in serie A per punti segnati e quella che prende più rimbalzi. In classifica è seconda, dietro all’Olimpia e davanti ad altre più ricche come ad esempio la Virtus di TeodosicBelinelli, ma c’è un intero turno di campionato da giocare. La graduatoria, comunque, conta il giusto. Innanzitutto perché non scalfisce la grande crescita del club, sotto diversi punti di vista, e poi perché questa settimana c’è stato un altro traguardo storico a cui pensare: la qualificazione ai playoff della Basketball Champions League, la terza coppa europea per importanza.
Un mesetto fa, sempre a proposito della vittoria a Milano (82-88), Marco Arcari scriveva su Eurosport che il risultato era “soltanto la sublimazione di un percorso, coerente e continuativo, di una società che sta crescendo a dismisura sotto ogni profilo”.
È proprio così. La gloria continentale è solo il prolungamento di un 2020 strepitoso. Si conta il raggiungimento di una finale di Coppa Italia, la seconda consecutiva, la partecipazione alla Champions per il secondo anno di fila e una prima parte di stagione 2020/21 al vertice del campionato. 

In campo, prosegue Arcari, c’è “una nuova sigla: la HaWiTho. D’Angelo HarrisonDerek Willis e Darius Thompson sono infatti i 3 tenori principali di un collettivo meraviglioso”. Il primo segna quasi 19 punti di media, Thompson è diventato – nel match del 13 gennaio col Darussafaka – il primo giocatore della storia dei biancazzurri a mettere a referto 35 punti in una notte europea.

La scalata di Brindisi (stabilmente in A solo dall’annata 2012/13) coincide con i meriti del proprio allenatore, Frank Vitucci. Anche perché si è seduto in panchina nel dicembre del 2017, quando i pugliesi erano ultimi in classifica. Rispetto allo scorso anno ha lavorato con una squadra completamente rinnovata, che aveva perso due tra i migliori americani del campionato, BanksJohn Brown (e quindi un plauso va anche a chi lavora dietro la scrivania). 

Al prossimo successo Vitucci raggiungerà Elio Pentassuglia al secondo posto nella classifica degli allenatori brindisini più vincenti in campionato. Bucchi è primo con 60.

Fabrizio Nitti sulla Gazzetta del Mezzogiorno ci mette dentro anche lo sponsor: “La Puglia sportiva, giusto per limitarci a casa nostra, dovrebbe prendere esempio. In più, uno sponsor figlio del territorio per rendere più forte il legame. Sarà pure un caso, sarà solo fortuna, ma l’accoppiata Happy Casa-Brindisi ha prodotto” i piazzamenti che abbiamo elencato finora. E, nel 2020, la percentuale di vittorie più alta di sempre: 64,8%.

I risultati sono il miglior modo per crescere anche fuori dal parquet. Sui canali tematici e social Brindisi è cresciuta in un anno del 17,1%, il dato più alto della Legabasket. Più del 14,8% della Virtus Bologna e del 12,9% di Pesaro (dati Iquii Sport). Una fanbase che ha scollinato i 64 mila followers totali sulle varie piattaforme.

Sul piano della Membership – il progetto di partecipazione diffusa per acquistare azioni speciali e diventare socio del club – ha vissuto una seconda fase con numerosissime sottoscrizioni. “L’obiettivo è creare un modello societario sostenibile e ambizioso nel tempo” scrive la società. Per iscriversi alla newsletter Turnover: https://matteolignelli.substack.com