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Una parrocchia sulle Madonie, diocesi di Cefalù.

Cefalù, famiglie al posto dei preti per gestire una parrocchia

Pubblicato il 6 Settembre 2020

San Paolo Apostolo, nella diocesi di Cefalù: un gruppo di famiglie al posto dei preti gestiscono la parrocchia dal mese di settembre. Un primo esperimento che potrebbe diventare una linea guida del Vaticano per sopperire alla crisi delle vocazioni sacerdotali, in linea con i timidi tentativi del Sinodo di mettere in discussione il celibato dei preti: mariti e mogli che si occupano delle esigenze della Chiesa. Gruppi di laici, già alla direzione dell’Ufficio della Pastorale familiare diocesana. In ogni caso, un sacerdote garantirà i sacramenti e le celebrazioni eucaristiche: non è ancora il momento delle rivoluzioni. Ma un giorno, chissà?

Si comincia da questo primo tentativo. La parrocchia di San Paolo Apostolo si trova in una frazione montana di Isnello, in provincia di Palermo, all’interno del Parco delle Madonie (immagine in evidenza dalla pagina Fb della Diocesi, N.d.R.). Per il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, “la parrocchia si trasformerà in una ‘stazione missionaria’ attenta ai bisogni dei nuclei familiari, soprattutto quelli dei più deboli. San Paolo Apostolo è nata agli inizi degli anni Ottanta per dare accoglienza a tante famiglie di villeggianti amanti della montagna e per andare incontro alla richiesta di molti matrimoni da celebrare in questo luogo suggestivo. Possiamo dire che il territorio di competenza della parrocchia non è rappresentato da uno spazio fisico ma da uno spazio umano chiamato famiglia”, conclude il vescovo.

L’esperimento è cominciato. Qual è la strada del futuro? I preti sposati, per non pensare al ruolo femminile da riconsiderare in profondità all’interno del mondo ecclesiastico, o donne e uomini laici che assumeranno la direzione delle Chiese? Vedremo.