Pubblicato il 15 Luglio 2022
Mentre gli esperti provano a capire quando Omicron raggiungerà il suo picco, il virus continua ad evolversi e trovare nuove forme per sopravvivere ed è già stata individuata la nuova variante del Covid-19: Centaurus.
Questa nuova forma di virus, che dovrebbe prendere il posto di Omicron, preoccupa i virologi per la sua capacità di bypassare i vaccini e per la facilità di trasmissione.
L’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha comunicato lo scorso 7 luglio che Centaurus è sotto stretta osservazione.
Le due caratteristiche di Centaurus che preoccupano
Centaurus, che di fatto è una sottovariante di Omicron, fu individuato per la prima volta in India a maggio scorso e ha già raggiunto tanti altri paesi come Gran Bretagna, Australia, Canada e Germania.
Proprio a causa della sua elevata contagiosità Centaurus ben presto potrebbe circolare anche in Italia e, secondo quanto riferito da Pregliasco a Fanpage, il suo arrivo nello Stivale è previsto per il prossimo autunno, quando la nuova ondata sarà terminata, favorito anche dalle condizioni meteorologiche.
Un’altra caratteristica che preoccupa è la capacità di Centaurus di eludere i vaccini, quindi chi si è infettato potrebbe nuovamente reinfettarsi anche nel giro di pochi mesi.
Questa variante presenta ben 9 nuove mutazioni della proteina Spike, che assicurano un’elevata evasività all’immunità favorita dai vaccini. Proprio per questo motivo gli esperti suggeriscono di adottare ulteriori contromisure per il contenimento della diffusione del virus, oltre ai vaccini.
In Gran Bretagna, ad esempio, gli esperti insistono sulla necessità del ricambio d’aria negli ambienti con interventi di ventilazione, sterilizzazione e filtrazione.
I sintomi di Centaurus
Non sono ancora ben noti i sintomi di Centaurus, ma non dovrebbero essere diversi da quelli di Omicron e quindi febbre, mal di testa, affaticamento, tosse e naso che cola.
In alcuni pazienti colpiti da Omicron BA.4 e BA.5 sono stati rilevati altri sintomi ancora come perdita dell’olfatto, perdita del gusto, vomito e diarrea. Dovremmo quindi prepararci con ogni probabilità ad affrontare un nuovo virus con caratteristiche molto diverse da quelle della prima ondata di Covid.