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Cesara contro Cesare: la Buonamici denuncia il fratello per stalking

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Quello che volge al termine è stato un anno decisamente pesante per Cesara Buonamici: a giugno ha detto addio alla mamma, mentre da poco è uscita fuori la clamorosa notizia di una sua denuncia contro il fratello Cesare per stalking, accusato di comportamenti vessatori e persecutori nei confronti della sorella e del marito Joshua Kalman.

Agnese Di Girolamo, gup del Tribunale di Firenze, al termine dell’indagine ha deciso di rinviare a giudizio Cesare Buonamici, imprenditore 60enne e fondatore dell’azienda agricola che porta il nome della famiglia, nonché presidente di Coldiretti Firenze e Prato, con l’accusa di stalking. L’inizio del processo è fissato il 2 ottobre 2025.

La denuncia per stalking al fratello di Cesara Buonamici

Perché i due fratelli sono arrivati in tribunale? A quanto pare tutto è partito nel 2020, quando Cesare avrebbe iniziato ad adottare una serie di comportamenti persecutori nei confronti della sorella Cesara per divergenze insanabili sulla gestione di una proprietà di famiglia sulle colline di Fiesole, comprendente una villa, un uliveto e un’azienda agricola. La giornalista, assistita dall’avvocata Elisa Baldocci, ha sporto denuncia contro il fratello e il pm che ha seguito le indagini ha riconosciuto la gravità dei comportamenti dell’uomo.

I comportamenti vessatori

Come riferito dal Corriere Fiorentino, il 60enne avrebbe girato le telecamere dell’azienda verso la casa dove abita la sorella con l’obiettivo di spiarla e controllare chi incontrava. Inoltre avrebbe cercato di accedere ad informazioni sui conti bancari della sorella, andando su tutte le furie quando il direttore si è rifiutato di fornirle senza un’autorizzazione della diretta interessata.

E ancora si sarebbe rifiutato di far celebrare le nozze della sorella Cesara con Joshua Kalman nella casa di famiglia, decisione che sarebbe stato costretto a rivedere dopo l’intercessione dei rispettivi legali. Il 60enne avrebbe anche modificato l’impianto del citofono della proprietà, così da avere il controllo esclusivo degli accessi e ricevere personalmente la corrispondenza, compresa quella della sorella. Infine si sarebbe impadronito di una stanza adibita a guardaroba dalla sorella, cambiando la serratura.

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Francesco Ferrara

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