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Che ci faccio qui, chi era nik Spatari

Questa sera andrà in onda il secondo appuntamento dei tre previsti con “Ti vengo a cercare”, reportage all’interno di “Che ci faccio qui”. La puntata andrà in onda oggi, 6 giugno 2024, alle 21.20 su Rai 3, e racconterà il viaggio attraverso la Calabria, offrendo uno sguardo profondo e umano su alcune realtà solitamente invisibili della regione.

Pubblicato il 5 Giugno 2024

Questa sera andrà in onda il secondo appuntamento dei tre previsti con “Ti vengo a cercare”, reportage all’interno di “Che ci faccio qui”. La puntata andrà in onda oggi, 6 giugno 2024, alle 21.20 su Rai 3, e racconterà il viaggio attraverso la Calabria, offrendo uno sguardo profondo e umano su alcune realtà solitamente invisibili della regione.

Che ci faccio qui‘ è un programma televisivo italiano che esplora zone del nostro paese segnate da profondi contrasti e sfide quotidiane, raccontando storie di vita intense di persone coraggiose e tenaci.

Chi era Nik Spatari

Nicodemo Spatari detto Nik è stato un pittore, scultore e architetto italiano.

Nasce il 16 aprile 1929 a Mammola, in uno sperduto paesino nella Vallata del Torbido, noto per essere un antico insediamento della “cultura dei campi di urne”. All’età di nove anni vinse il premio internazionale di pittura dell’Asse Roma-Tokio-Berlino. Per un trauma subìto in guerra nel 1940 perse l’udito e fu costretto a diventare un autodidatta, sviluppando le proprie capacità anche in campo scultoreo e architettonico, partendo dal confronto immediato con i materiali.

La storia di Nik Spatari

Nik Spatari orientò la sua ricerca verso la modernità mantenendo un costante sguardo sull’arcaico; lontano dai luoghi comuni, esprimeva se stesso attraverso l’arte e analizzava il mondo con grande attenzione. Nel 1955 all’età di ventisei anni, espose circa duecento opere al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria durante la sua prima mostra personale. La mostra ebbe un brillante successo, che spinse Spatari a girare il mondo per far conoscere la sua arte a più persone possibili. Si trasferì dapprima a Losanna e poi a Parigi, dove fu etichettato come artista ribelle. A Losanna, Spatari sviluppò il Prismatismo, uno stile pittorico distintivo basato sulla scomposizione dei colori. Questo approccio artistico mirava a usare la tela come un prisma, in modo da catturare e rappresentare tutte le sfumature cromatiche. Il suo talento e le sue opere lo introdussero agli ambienti cosmopoliti di Europa e Americhe, catturando l’attenzione della critica più autorevole. Spatari è rinomato per il suo contributo rilevante all’arte contemporanea e per il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale della sua terra natale.

Nik Spatari, l’artista che ideò un parco-museo in Calabria

Il Parco Museo Santa Barbara, situato a Mammola in Calabria, è un complesso culturale fondato dall’artista Nik Spatari e dalla sua compagna Hiske Maas. Inaugurato nel 1969, il museo si estende su un’area di otto ettari e comprende un antico monastero restaurato, spazi espositivi, laboratori artistici e un vasto parco di sculture. Il Parco Museo è dedicato alla promozione e alla conservazione dell’arte contemporanea e ospita una collezione di opere di Spatari e di altri artisti internazionali. Il museo è noto per il suo approccio innovativo all’arte, combinando elementi di storia, natura e creatività artistica.