Chi è Renzo Dekleva, raccontato questa sera a Faking It – Bugie criminali

Dopo il caso Dina Dore, è in programma una nuova avvincente puntata di “Facking It- Bugie criminali” questa sera su Nove alle 21:25, che affronterà uno dei casi più discussi e controversi della cronaca italiana: la morte di Lucia Manca per mano del marito Renzo Dekleva.

L’assassinio di Lucia Manca

Il conduttore Pino Rinaldi accenderà i riflettori sull’assassinio di Lucia Manca a Marcon, in provincia di Venezia, risalente allo scorso luglio 2011, di cui è stato accusato il marito Renzo Dekleva, poi condannato. L’accusa ritiene che Renzo, dopo aver ucciso la moglie Lucia, avrebbe poi trasportato il corpo fino a Cogollo del Cengio, in provincia di Vicenza, per poi nasconderlo tra le sterpaglie. Il giorno dopo avrebbe poi denunciato la scomparsa della moglie, facendo avviare le indagini. Una prima svolta ci fu nel mese di ottobre, quando per puro caso durante la pulizia dell’area in questione furono ritrovati i resti del corpo della donna.

La Corte di Cassazione giudicò colpevole l’ex 55enne promotore farmaceutico, condannandolo a 20 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario, occultamento di cadavere e falso ideologico legato alla sua falsa laurea in medicina, anche se quest’ultimo rientra in un procedimento separato. L’uomo si è sempre dichiarato innocente, ma la Corte di Cassazione ha confermato la condannata a 20 anni emanata dalla Corte d’Appello di Venezia.

Le bugie di Renzo Dekleva

Le attenzioni degli inquirenti si concentrarono subito su Renzo Dekleva, che più volte era caduto in contraddizione nella sua versione dei fatti. Con l’aiuto delle celle telefoniche e delle immagini autostradali, i carabinieri riuscirono a ricostruire i movimenti dell’uomo: dopo l’assassinio della moglie si sarebbe poi creato un alibi andando dalla sua amante, per poi tornare a casa, caricare il corpo della moglie e abbandonarlo sotto un viadotto. Sul bagagliaio dell’auto furono trovate tracce di saliva di Dekleva, così come furono rinvenute impronte digitali su un biglietto autostradale emesso non distante dal luogo dove fu poi trovato il cadere della donna.

La difesa di Dekleva ha spinto sul fatto che non c’erano prove schiaccianti contro il suo assistito, anche perché il corpo di Lucia Manca fu ritrovato in stato scheletrico e quindi non fu possibile effettuare esami più approfonditi. In ogni caso secondo la Corte d’Appello si trattò di un delitto d’impeto, scatenato probabilmente dal fatto che Lucia Manca scoprì la relazione extraconiugale del marito Renzo Deklava, arrestato il 31 gennaio 2012. In ogni caso Deklava, nonostante la condanna, si è sempre dichiarato innocente.