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Arriva la chiamata dei “carabinieri” e svuotano il conto: come funziona la truffa dei finti militari

Pubblicato il 14 Marzo 2024

Hacker, truffatori e malintenzionati stanno mettendo a punto tecniche sempre più sopraffine di truffe, sia offline che online. Qualche settimana a Milano una coppia, fingendo di voler aiutare un’anziana sporcata da un piccione, le sottrasse la preziosa catenina in oro. In realtà erano stati proprio loro a versare del sapone liquido sulla donna, facendole credere che era stata colpita dagli escrementi del volatile, per poi derubarla mentre la pulivano.

Le truffe preferite sono però quelle online, in quanto i truffatori hanno quasi la certezza dell’impunità. Ultimamente se ne sta diffondendo una particolare subdola a Olbia, chiamata la “truffa dei carabinieri”. I truffatori chiamano fingendo di essere i carabinieri e, con delle scuse, chiedono informazioni personali e pin delle carte di credito. Le vittime credono che stanno parlando con soggetti affidabili e istituzionali, quindi cadono più facilmente nella trappola e dopo poco tempo si ritrovano il conto svuotato.

Come funziona la truffa dei carabinieri

Questa nuova truffa si basa sulla tecnica dello spoofing, grazie alla quale i malintenzionati modificano informazioni come il numero di telefono, la mail o i siti web per rendere l’attacco più credibile e carpire così informazioni riservate.

Altra tecnica diffusa è quella del social engineering, dove i truffatori modificano la loro identità per convincere un utente a connettersi ad un server malevolo o rivelare informazioni personali. In una truffa del genere è stato coinvolto anche Flavio Briatore. Un uomo, spacciandosi per lui, con il suo numero di telefono ha chiesto a giovani ragazze di inviare foto hot.

Come detto ad Olbia si stanno segnalando molti casi del genere e la truffa è credibile proprio perché gli hacker, utilizzando la tecnologia VoIP per personalizzare il numero, chiamano proprio con il numero dei carabinieri, o almeno così fanno credere.

Come se non bastasse i truffatori si avvalgono anche dell’Intelligenza Artificiale, che consente di simulare la voce di un parente o di un amico tramite un apposito software. Secondo quanto riferito dalla Federal Trade Commission, nel 2022 negli Stati Uniti ci sono state ben 5.100 segnalazioni di persone truffate da chi finge di essere un amico o un familiare. In totale i malfattori sono riusciti ad estorcere alle loro vittime un totale di 11 milioni di dollari.

Come tutelarsi dalle truffe?

“Si invita la cittadinanza a diffidare in ogni circostanza da chi chiede informazioni personali al telefono, di non fornire mai dati a sconosciuti e di contattare immediatamente il numero di emergenza 112 in caso di messaggi o telefonate sospette” – questa è la nota diffusa dai carabinieri di Olbia che invitano i cittadini a non fidarsi e soprattutto a non rivelare informazioni personali al telefono.

Nel caso in cui dovessero arrivare telefonate da parte di carabinieri, polizia, istituti bancari e aziende è meglio staccare e poi ritelefonare il numero ufficiale per essere sicuri. Sicuramente è una buona pratica attivare un filtro antispam, così da ignorare presunte telefonate moleste o di truffe. Chi dovesse cadere in qualche truffa deve denunciare immediatamente alla Polizia Postale che, con maggiori dati a disposizione, può risalire più facilmente ai truffatori.