Chiara Ferragni mantiene la promessa: donato un milione di euro all’ospedale Regina Margherita

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In un video di scuse caricato sui social dopo lo scandalo del pandoro Balocco, Chiara Ferragni aveva promesso che avrebbe donato un milione di euro all’ospedale Regina Margherita e quella promessa è stata mantenuta. Come ha comunicato il Corriere della Sera, quella cifra è stata realmente donata all’ospedale e sarà utilizzata a sostegno di attività istituzionali nel reparto di oncoematologia pediatrica.

La donazione di Chiara Ferragni al Regna Margherita

“Nei prossimi giorni parlerò con il Regina Margherita per capire come l’ospedale utilizzerà la somma da me donata e vi racconterò periodicamente gli aggiornamenti. Il mio errore rimane ma voglio far sì che da questo errore si generi qualcosa di costruttivo e di positivo” – aveva scritto l’influencer nel post di scuse.

La cifra sarà utilizzata per sostenere “le attività istituzionali della struttura complessa di oncoematologia pediatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria città della salute e della scienza di Torino” e anche per altre attività di ricerca.

La Ferragni indagata per truffa aggravata

Un gesto che, forse, potrebbe alleggerire la posizione agli occhi degli influencer ma non della giustizia, che anzi prosegue nel suo percorso e potrebbe addirittura accusare la Ferragni di truffa, e non più di frode in commercio.

La Ferragni già è stata multata per un milione di euro dall’Antitrust per “pratica commerciale scorretta”. L’imprenditrice aveva lasciato intendere che una parte del ricavato della vendita del pandoro sarebbe stata donata all’Ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà la Balocco aveva già fatto, prima delle vendite, una donazione di 50.000 euro alla struttura ospedaliera, quindi nulla del ricavato dei pandori griffati Ferragni venduti è andato all’ospedale.

La Procura di Milano ha intanto aperto un fascicolo per truffa aggravata nei confronti dell’influencer e nel frattempo la Guardia di Finanza ha acquisito le carte nell’azienda dolciaria con sede in Piemonte per fare luce sulla vicenda.

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Redazione Nazionale

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