Pubblicato il 29 Gennaio 2025
L’influencer aveva raggiunto un accordo con il Codacons. Ma la procura ha deciso di non considerarlo
L’influencer Chiara Ferragni è stata formalmente mandata a processo con l’accusa di truffa aggravata. Sebbene il provvedimento risalga a settembre, il relativo decreto è stato notificato ai suoi avvocati, Gennaro Iannacone e Marcello Bana, soltanto nella mattinata del 29 gennaio. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, in merito al caso del pandoro Ferragni aveva raggiunto un’intesa con il Codacons, impegnandosi a destinare 200 mila euro in beneficenza per chiudere la vicenda. Tuttavia, la procura ha deciso di mantenere le contestazioni formulate nell’inchiesta chiusa lo scorso ottobre.
L’accusa sostiene che, nel novembre 2021, Balocco firmò un accordo del valore di 1.075.000 euro con le aziende Fenice srl e Tvb Crew srl, entrambe legate a Chiara Ferragni, per promuovere e vendere un pandoro creato appositamente per lei. Tuttavia, i consumatori sarebbero stati indotti in errore attraverso «informazioni fuorvianti», che lasciavano intendere che acquistando il dolce – venduto a un prezzo triplo rispetto a quello di mercato (9,37 euro anziché 3,68) – avrebbero contribuito a una donazione destinata all’ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà, la donazione era già stata effettuata mesi prima da Balocco con un contributo una tantum di 50 mila euro.
“Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza», ha fatto sapere l’influencer in una nota.