Così Chiara Servello.
Ha 24 anni ed è tra le vincitrici di Fabermeeting 2023. Per la sesta edizione, l’evento ha raccolto in città idee giovani e creative con l’obiettivo di rispondere alle sfide sociali del presente e del futuro. E quella di Chiara Servello, premiata da quattro aziende, è stata una voce fuori dal coro per l’importanza del tema trattato.
“La pornografia è ancora un tabù. È assurdo: fa parte del quotidiano delle persone e ne influenza i comportamenti – spiega al Corriere – Il porno non è negativo di per sé. Ad oggi, è negativo in alcuni aspetti, che possono essere modificati. Si parte sempre dalla comunicazione e dall’educazione per cambiare il modo con il quale il settore opera e con il quale gli utenti usufruiscono dei contenuti”.
Il suo, infatti, è un progetto di sensibilizzazione. Non è ancora online, ma lo sarà prestissimo con un sito web e una pagina Instagram. Qui parlerà di pornografia, permuovendo quello che si definisce “porno etico”.
Non un’utopia, né qualcosa di poco erotico. Un porno etico è semplicemente attento ai diritti.
La tematica del consenso è centrale: “Esistono contenuti con ragazze incoscienti – racconta – E io mi arrabbio molto. C’è un problema di messaggio, che si riflette sulla società. Sappiamo che anche questo condiziona i comportamenti, che poi sfociano in violenza di genere e femminicidi. È necessario un maggiore controllo, soprattutto sui video amatoriali. Bisognerebbe monitorare diversi aspetti: dal consenso all’età dei sex worker, fino alle tutele dal punto di vista della salute e del pagamento. Se si cambia la mentalità qui, la si cambia ovunque”.
La prospettiva di piacere utilizzata nei contenuti tradizionali è principalmente quella maschile. Eppure, le statistiche rivelano che anche le donne sono consumatrici. In poche però ne parlano.
“Dico sempre alle ragazze: se un porno non ti piace, non sei tu che sei sbagliata. Quello che vedi non ti rispecchia. Le alternative ci sono. Erica Lust, attivista spagnola che ha scritto il libro Good Porn, ha aperto un sito di contenuti pornografici con focus sulla comunità queer e femminile”»”.
E poi, serve l’educazione sessuale, che in Italia è assente. In altri paesi esistono già corsi di educazione pornografica che permettono di possedere gli strumenti giusti per approcciarsi ai contenuti con sicurezza, consapevolezza e piacere. Chiara Servello parlerà di pornografia senza veli e con intelligenza. Lo ribadisce: “Il porno, se modificato negli aspetti negativi, è solo piacere – conclude – Vanno fatti dei cambiamenti e l’appello è soprattutto diretto agli uomini. E da qui che può avvenire una trasformazione”.
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