Il 18 maggio Chico Forti è finalmente tornato in Italia, dove potrà scontare l’ergastolo al quale è stato condannato negli Stati Uniti, benché lui si sia sempre dichiarato innocente. La prima cosa che intende fare è riabbracciare Maria Loner Forti, la mamma 96enne che aveva perso ogni speranza di rivedere il figlio. Invece sembra tutto pronto per l’abbraccio tra Chico Forti e la madre, come comunicato da Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d’Italia eletto nella circoscrizione nord e centro America.
“Pochi minuti fa ho dato alla madre e al fratello di Forti la notizia che Chico ha ottenuto il permesso per visitarli” – ha detto Di Giuseppe. Già in settimana l’ex velista potrebbe uscire dal carcere per rivedere la madre dopo 16 anni, accompagnato da una scorta composta dagli agenti di polizia penitenziaria.
Maria Loner Fort, mamma di Chico, ha detto che ha vissuto fino a 96 anni solo per poter rivedere e riabbracciare il figlio, un appuntamento che comprensibilmente attende con ansia e trepidazione. L’imprenditore trentino è rientrato in Italia grazie al lavoro diplomatico di Giorgia Meloni dopo 24 anni di detenzione in carcere negli Stati Uniti, accusato dell’omicidio di Dale Pyke.
Dopo aver trascorso la sua prima notte in una cella della casa circondariale di Rebibbia, è stato poi trasferito nel carcere di Verona dove è stato accolto da un lungo applauso dai detenuti. La storia di Chico Forti è ormai nota e sono in molti a nutrire dubbi sulla sua colpevolezza. Carlo Dalla Vedova, legale di Forti, ha depositato già l’istanza di “visita per motivi umanitari” al tribunale di sorveglianza di Venezia, competente per territorio. Lo stesso Di Giuseppe ha definito un “atto di umanità” la decisione del giudice di garanzia di permettere a Chico Forti di poter riabbracciare la madre dopo 16 anni.
Dal carcere veronese l’imprenditore era riuscito a parlare con la madre e il fratello Stefano, tranquillizzandoli sul suo stato di salute. Ha detto che ha stretto subito un ottimo rapporto con i compagni di cella e ha anche scherzato sul rischio di ingrassare, dal momento che nel carcere c’è un cuoco professionista che cucina molto bene i piatti italiani, che gli sono mancati tantissimo. “La sua speranza è quella un giorno di stare in Italia da uomo libero perché innocente” – ha rivelato l’amico Andrea Di Giuseppe.
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