Pubblicato il 13 Settembre 2020
Chiesa di San Domenico di Palermo: pronto il progetto per il restauro della cappella che accoglierà le spoglie di Sebastiano Tusa, archeologo e accademico di livello internazionale. Come annunciato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, all’interno della Chiesa di San Domenico – la seconda per importanza e dimensioni, a Palermo, dopo la Cattedrale – sarà presto realizzato un monumento funerario in cui verranno accolte le spoglie dello studioso, autore di molti libri e significative operazioni archeologiche, nato a Palermo nel 1952 e morto il 10 marzo 2019 in un incidente aereo avvenuto in Etiopia, quando era assessore regionale ai Beni culturali.
L’Ufficio speciale per la progettazione, costituito dal presidente della Regione a Palazzo Orleans, ha già predisposto il progetto per realizzare una serie di lavori di restauro nella cappella del Santissimo Crocifisso, il luogo scelto per collocare l’urna.
Su incarico della Giunta regionale, gli esperti della struttura diretta da Leonardo Santoro hanno pianificato l’intervento che servirà a restituire l’antico splendore a una delle sezioni più suggestive della chiesa, dove si trova l’altare marmoreo sovrastato dal crocifisso ligneo realizzato da Giovanni Matinati nel 1509 e che contiene tre opere attribuite alla scuola di Antonello Gagini.
«La Basilica – ricorda il presidente Musumeci – già a partire dalla metà del XIX secolo fu scelta come luogo di sepoltura da importanti personalità della vita politica e sociale di Palermo e, proprio per questo, fu consacrata come “Pantheon degli uomini illustri di Sicilia”: il luogo più degno per custodire il ricordo del professore Sebastiano Tusa (immagine in evidenza dalla sua pagina Fb, N.d.R.) innamorato della propria terra e impegnato fino all’ultimo a realizzare grandi progetti per renderla sempre migliore».
Il restauro interesserà strutture murarie della cappella, pavimentazione e una serie di opere scultoree di grande pregio aggredite dall’umidità.