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Chiude una scuola per mancanza di alunni, i genitori per protesta iscrivono 4 pecore

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A Sarrebourg nella Mosella, nel nord-est della Francia, una scuola rischia di chiudere per mancanza di studenti. Nel paese transalpino, come succede anche in Italia, se non si raggiunge un numero minimo di allievi si procede alla chiusura di intere classi. Una decisione che ha fatto infuriare i genitori dei bambini che, per protesta e come forma di provocazione, hanno iscritto 4 pecore alla scuola per raggiungere il numero minimo di iscritti.

“I nostri figli non sono pecore”

Secondo il ministero dell’Educazione francese per mantenere le 5 classi dell’accorpamento Nitting-Voyer-Hermelange in previsione del prossimo anno bisognava raggiungere il numero di almeno 98 alunni iscritti. Numero che non è stato raggiunto poiché mancherebbero almeno 4 iscritti, quindi il rischio della chiusura di una delle 5 classi è molto alto.

Sul piede di guerra i genitori che hanno creato un’associazione e il presidente, in un video, ha spiegato che dinanzi al silenzio del Governo hanno deciso di usare l’assurdo per rispondere ad una decisione assurda: iscrivere 4 pecore alla scuola, così da raggiungere il numero minimo richiesto.

Elodie, madre di due bambini e vicepresidente dell’associazione, riferendosi agli ispettori del Ministero ha spiegato: “Loro contano i nostri figli come pecore, così siamo arrivati nell’assurdo estremo registrando 4 pecore per raggiungere il numero minimo necessario per iniziare l’anno scolastico”. La scelta degli animali non è stata casuale, infatti in tono polemico i genitori hanno detto: “I nostri figli non sono pecore da contare”.

Pecore con nomi, cognomi e indirizzo

Anche se si è trattata di una semplice provocazione, i genitori hanno preso la cosa molto sul serio. Tutte le pecore, di proprietà di un agricoltore anche lui padre di alcuni studenti, hanno un nome e un cognome: John Deere, Valériane Deschamps, Phil Tondus e Marguerite Duprès e a ognuna di loro sono stati assegnati dei genitori, un indirizzo e una data di nascita.

I genitori hanno poi tranquillizzato gli animalisti, spiegando che le pecore sono regolarmente ritornate nei loro ovili e non sono state sottoposte ad alcun tipo di maltrattamento. La palla adesso passa al Ministero dell’Educazione che dovrà risolvere questa grana, ma intanto proseguono le proteste dei genitori che hanno diffuso un video dove intonano una canzone denuncia insieme agli alunni. “Siamo i dimenticati, quelli delle campagne, quelli troppo lontani da Parigi” – questa è una delle strofe polemiche della canzone denuncia realizzata dai genitori.

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Redazione Nazionale

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