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Choc a Casavatore, massacrato di botte perché ha rimproverato studenti di prima media: “Sono schifato, ma spero che domani sia un giorno migliore”

Professore picchiato a sangue da 5 adulti.

Pubblicato il 18 Febbraio 2022

Aggressione choc a Casavatore. Un professore è stato aggredito e picchiato selvaggiamente da 5 persone, in pieno giorno e a volto scoperto.

Protagonista di questa agghiacciante vicenda è Enrico Morabito, che racconta su Facebook la drammatica esperienza. Il pestaggio sarebbe stato organizzato perché il professore aveva sgridato gli alunni di una prima media che facevano troppo chiasso.

Ecco le parole del professore sui social che racconta l’aggressione, verificatasi nel pomeriggio del 17 febbraio: “Ancora una volta, oggi, si è verificata un’aggressione a danno di un docente…e mi fa ancora più rabbia e spavento il fatto che tale aggressione sia accaduta a Casavatore e che quel docente sia io.

Da anni ho cercato di lavorare nel settore spettacolo ma visto il poco lavoro degli ultimi tempi ho deciso di sfruttare la mia laurea e fare qualche supplenza su Napoli e provincia. Ed ho insegnato in varie scuole per brevi supplenze, ricevendo elogi da docenti, presidi e alunni per il lavoro svolto. Negli ultimi 4 giorni ho svolto una supplenza breve, con scadenza oggi, nella scuola media in zona mia. Pensavo di essere stato fortunato. Non è stato così.

Stamane ho richiamato un’intera classe, una prima media, all’ordine, dal momento che facevano chiasso disturbando di continuo la lezione. Oggi pomeriggio, alle ore 16, mi hanno citofonato dei tizi dichiarandosi come miei amici. Conoscevano il codice del mio citofono e persino il mio nome. Scendo. Mi chiedono se io insegnassi alla De Curtis. Dico loro che ho svolto solo un breve supplenza, non sono docente di ruolo e ho chiesto loro chi fossero.

Erano in 5. Età fra 40 e 50 anni. Pieno pomeriggio. Viso scoperto. Non mi hanno dato tempo di fare altre domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue. Ho chiamato i carabinieri e fatto denuncia. Da loro è stata chiamata un’ambulanza che mi ha portato in ospedale. Per fortuna nulla di estremamente grave. Qualche cura da fare e 7 giorni di riposo. Tanta paura per me e soprattutto per mia mamma.

E per fortuna che non erano armati: avrebbero potuto fare di peggio. Ho sempre pensato che la rovina dei figli sono proprio i genitori…ed è così. Ne resto deluso e schifato. Tuttavia voglio addormentarmi con la speranza che domani sia un giorno migliore fatto sempre di legalità e che il marcio che si insidia anche nelle scuole possa svanire presto”.