Pubblicato il 12 Gennaio 2022
Dopo la maxi-operazione dei carabinieri ad Ercolano che ha portato all’arresto di 11 persone per traffico di droga, emergono altri particolari a dir poco agghiaccianti. Secondo le indagini condotte dai carabinieri di Ercolano gli indagati non si sono fatti scrupolo ad utilizzare bambini, adolescenti e perfino neonati per portare avanti i loro traffici di droga.
“Compra la droga a papà”, bimbo di 4 anni acquista gli stupefacenti per il padre
Una delle storie più allucinanti si è verificata nel 2017, quando un uomo a spasso con il cane ed il figlio di 4 anni decise di acquistare droga.
Consegnò una banconota attraverso un cancello ad un pusher, per poi restare in attesa. Poco dopo fece cenno al bimbo, invitandolo ad avvicinarsi all’inferriata di ingresso. Il piccolo si arrampicò sul cancello e prese la dose di stupefacente, per poi consegnarla al padre.
Neonato usato per non dare nell’occhio
Sempre nel 2017, nel mese di novembre, si verificò un altro episodio a dir poco sconcertante. I carabinieri di Ercolano stavano effettuando controlli mirati presso un’abitazione di via San Giulio. L’obiettivo era acquisire elementi che attestassero l’attività di spaccio tramite le videoriprese.
Durante i controlli un “cliente” fu fermato per una perquisizione. Poco dopo uno degli indagati inviò un sms alla moglie, chiedendogli di raggiungerlo e di portare con sé il figlio neonato.
Secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe utilizzato il neonato per non destare sospetti e trasportare lo stupefacente senza essere fermato.
Una ragazzina di 12 anni pusher
Le storie di totale degrado però non finiscono qui. Secondo le indagini il 3 dicembre 2017 una delle indagate avrebbe venduto un quantitativo imprecisato di hashish ad un cliente con l’aiuto della figlia 12enne.
Sarebbe stata proprio la ragazzina a prendere i soldi dal cliente e a consegnargli la droga.
L’inizio delle indagini dopo l’attentato contro Vincenzo Cefariello
Le indagini sono partite dopo l’esplosione di 4 colpi di pistola contro la casa di Vincenzo Cefariello, fratello di Marco, collaboratore di giustizia e ritenuto dagli inquirenti uno degli elementi di spicco del clan Barra-Iacomino.
L’accurata attività investigativa ha consentito di portare alla luce una fiorente attività di spaccio della droga, dove venivano utilizzati senza scrupoli bambini e ragazzini.