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Choc a Ragusa: immobilizza e abusa di una ragazza per strada. Esplode la rabbia social contro gli stupratori

Pubblicato il 9 Febbraio 2024

Dopo lo scioccante stupro di Catania di pochi giorni fa, quando un gruppo di 7 egiziani violentò una 13enne e picchiò brutalmente il fidanzato 17enne, arriva la notizia di un’altra orribile violenza a Ragusa. Una ragazza straniera, dopo una giornata di studio, stava rientrando a casa quando è stata aggredita da uno sconosciuto che ha cercato di abusare di lei. Solo l’intervento di un’altra donna ha messo in fuga lo stupratore, uno straniero già noto alle forze dell’ordine per reati minori.

L’aggressione per strada

I fatti risalgono a circa 2 settimane fa, quando l’uomo aggredì la donna alle spalle, bloccandola, immobilizzandola e tentando di stuprarla sul marciapiede. L’aggressore si era anche denudato e la violenza probabilmente sarebbe stata portata a termine senza l’intervento di una donna, che è accorsa dopo le urla della vittima.

Nonostante il forte choc la ragazza vittima di violenza è tornata a casa dove ha raccontato la terribile aggressione, dopodiché si è recata al comando centrale dei carabinieri di Ragusa per presentare denuncia, fornendo una descrizione accurata del suo aggressore.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ragusa, hanno subito avviato le indagini e anche grazie alle telecamere di videosorveglianza della città sono risaliti all’aggressore.

Come detto si tratta di uno straniero già noto alle forze dell’ordine e il giudice ne ha convalidato il fermo, disponendo poi il trasferimento al carcere di Ragusa. L’uomo adesso dovrà difendersi dalla pesante accusa di violenza sessuale aggravata.

Le proteste social

Da Nord a Sud, infuriano le proteste sui social contro gli stupratori, incubi che si materializzano in qualsiasi ora del giorno e della notte in ogni città e paese e che stanno terrorizzando la popolazione.

Molti cittadini ragusani, ma non solo, sulle pagine social hanno espresso la loro vicinanza alla ragazza e contemporaneamente hanno chiesto maggiori controlli e pene più severe per gli stupratori. “Non possiamo più continuare così – ha scritto una donna in un gruppo dedicato alla città di Ragusa – abbiamo paura a mandare anche le nostre figlie a comprare il pane. Dopo lo stupro di Catania questa è l’ennesima macchia indelebile sulle nostre povere ragazze”.