L’Italia è stata travolta da un’ondata di orrore e di disperazione dopo la morte di Giulia Cecchettin, l’ennesimo femminicidio che ha dato il via a molte polemiche soprattutto dopo le parole della sorella Elena, che ha dipinto Turetta come figlio del patriarcato e non come un mostro. La ragazza è stata attaccata prima prima dal consigliere regionale Valdegamberi e poi dal leghista Montevecchi, che l’hanno accusata di strumentalizzare la morte della sorella.
Intanto però c’è un’altra questione che sta facendo montare la rabbia, la vergogna e l’indignazione sul web: la nascita di una pagina dal titolo “Le bimbe di Turetta”, creata per sostenere il killer di Giulia Cecchettin.
Come si legge nella descrizione i fondatori sono “contro l’accanimento nei confronti di Filippo. Siamo persone che provano dei sentimenti per lui e si augurano di poterlo conoscere al più presto. Gruppo di donne e persone interessate a scriversi con lui dal carcere”.
I messaggi sono sconcertanti e al limite del delirio: c’è chi, anche una sedicente mamma, si dice innamorata di Filippo, c’è chi gli ha inviato delle lettere d’amore e chi ha invocato la sua innocenza. Un utente ha addirittura creato un profilo fake con la foto di Giulia Cecchettin, scrivendo frasi macabre e decisamente di cattivo gusto. Si parla addirittura di magliette col nome del gruppo e di un raduno, ma si sospetta che molti profili siano fake.
Dopo la chiusura di un primo gruppo, ne è stato aperto un altro aperto a tutti. Oltre agli iscritti, ci sono i commenti di tante altre persone che ricoprono di insulti gli amministratori chiamandoli “depravati”, “malati” e “squilibrati”. Stanno piovendo le segnalazioni della pagina e le denunce, il problema è che dopo la chiusura di un gruppo ne viene aperto subito un altro in una spirale di follia senza fine.
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