Pubblicato il 13 Febbraio 2023
Dopo il respiro del drago, pericolosa “moda” spopolata su TikTok, ecco irrompere un altro folle trend che riguarda soprattutto i più giovani: la cicatrice francese.
Si tratta per l’appunto di una cicatrice che i ragazzi si procurano da soli, all’altezza dello zigomo. Bisogna esercitare una pressione abbastanza energetica in modo da rilasciare sul volto una cicatrice che resta per giorni, se non per settimane.
Perché i ragazzi farebbero questa follia? Poiché, a quanto pare, quella traccia rossa è una sorta di segno distintivo, un rito di passaggio per essere riconosciuti come membri di un gruppo o di una categoria.
Cicatrice francese, i primi casi in Italia
Non è ben chiaro come si sia sviluppata quest’ennesima follia social, ma di certo si registrano già alcuni casi in Italia.
Questi segni infatti sono stati notati dai dirigenti in alcuni scuole medie di Bologna e immediatamente sono state contattate le famiglie.
Dal sito dell’Ansa si legge che il gesto “ha allarmato gli insegnanti e le dirigenti scolastiche di due scuole, una a Molinella e una in città, quando hanno visto i ragazzini arrivare in classe con il viso tumefatto da segni molto visibili fra loro e, inizialmente, avevano pensato a episodi di bullismo”.
In questo caso però il bullismo non c’entra niente, infatti basta fare una ricerca su Tiktok per scoprire che questo trend sta spopolando pericolosamente tra ragazzini e ragazzine.
In uno dei tanti video un ragazzo ammette addirittura di non riuscire a farne più a meno, aggiungendo la scritta “Siamo malati”. Altri ragazzi addirittura postano dei veri e propri tutorial, dove spiegano come farsi la cicatrice e come esercitare pressione nel modo giusto affinché duri quanto più a lungo possibile.
L’allarme dei presidi delle scuole
Maria Masini, preside della scuola di Molinella, ha lanciato l’allarme rivolto direttamente ai genitori: “I genitori interessati sono già stati contattati direttamente, ma cogliamo l’occasione per invitare tutti a monitorare i contenuti dei social e affiancare i propri ragazzi per contenere inutili e pericolosi gesti di emulazione”.
Sulla stessa falsa riga Filomena Massaro, preside dell’Istituto comprensivo 12 di Bologna, che spiega: “In realtà è una forma di autolesionismo. Quella traccia rossa diventa una sorta di segno distintivo, come fosse un rito di passaggio per appartenere a una categoria precisa”.
I dirigenti scolastici, per porre freno a questo assurdo trend, hanno organizzato incontri con le classi per parlare dei rischi derivanti da questa pratica e hanno coinvolto anche i carabinieri per mettere i ragazzi in guardia dai rischi dei social e del web.