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Si recano al cimitero e non trovano le tombe dei parenti, oltre 900 defunti “trasferiti”: esplode la polemica

Pubblicato il 7 Gennaio 2025

Andare al cimitero e pregare sulla tomba dei propri cari è un modo per comunicare con loro e sentire di meno la loro assenza. Questo però non è stato possibile per tre cittadini che, recandosi al cimitero di San Vito di Udine per pregare sulle tombe dei loro cari, hanno fatto una bruttissima sorpresa: le tombe dei loro defunti non c’erano più. Dopo aver indagato e chiesto spiegazioni, hanno scoperto che le salme dei loro cari estinti erano state esumate e poi trasferite in un campo comune, senza essere informati direttamente.

Tombe scomparse, la replica del Comune

Come riporta blitzquotidiano, l’assessora ai Servizi cimiteriali Rosi Toffano ha spiegato di aver proceduto secondo le normative del Regolamento di polizia mortuaria del 2005. Ha precisato che le esumazioni erano state notificate tramite avvisi pubblicati sull’Albo pretorio, nell’ufficio del custode del cimitero e sul sito del comune, ma anche attraverso cartelli informativi affissi tra maggio 2022 e agosto 2023. La Toffano con rammarico ha ammesso che non è stato possibile contattare i parenti di oltre 900 defunti dell’avvenuta esumazione e dello spostamento delle salme.

Un caso politico

Tra le persone coinvolte c’è una donna di 80 anni, che ha scoperto che la tomba del padre non era più al solito posto. I parenti si sono lamentati del lassismo del Comune, ben più solerte in altre comunicazioni, e hanno anche criticato il trasferimento delle salme dei loro cari in una fossa comune, definita un “tombino senza indicazioni”, dove lamentano di non poter racchiudersi serenamente in preghiera.

La vicenda è diventata un caso politico ed è intervenuta direttamente Raffaella Palmisciano, consigliera comunale di opposizione nonché figlia di una delle persone coinvolte, che ha annunciato un’interrogazione ufficiale per fare luce sulla vicenda e chiedere maggior rispetto per i defunti.