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Cimitero dei pc: iniziati i lavori per la pulizia dell’area

Dopo quasi 30 anni, i comuni di Monastier e San Biagio assieme a Contarina e all’Avv. Chiaventone trovano la soluzione per la pulizia da pc e materiali elettrici ed elettronici dell’area

Pubblicato il 16 Giugno 2020

Dopo quasi 30 anni, i comuni di Monastier e San Biagio assieme a Contarina e all’Avv. Chiaventone trovano la soluzione.

Migliaia di monitor e pc accumulati per anni e accatastati in un giardino di un’abitazione privata, lungo le rive del Meolo Un vero e proprio cimitero dei computer al confine tra Monastier e San Biagio, che oggi scomparirà.

Una lunga storia che, nonostante lungaggini burocratiche e legali, ha finalmente trovato una soluzione definitiva grazie all’impegno delle due Amministrazioni – in particolare dei Sindaci Paola Moro e Alberto Cappelletto, dell’Avv. Chiaventone curatore testamentario della proprietà, e di Contarina, che provvederà alla pulizia dell’area.

Ci vorranno 10 giorni per sgombrare l’intera proprietà, nel pieno rispetto delle procedure normative, dove sono ancora presenti circa 90 tonnellate di rifiuti, accatastati tra la vegetazione del giardino.

Trova così una risoluzione definitiva un caso che dura da decenni. Per oltre 30 anni il proprietario dell’area ha accumulato vari materiali: ingombranti, computer, monitor, tastiere, telefoni e componenti elettroniche, senza mai smaltirli o portarli all’EcoCentro. Tutto accatastato in giardino, dove con il tempo si è creata una vera e propria montagna di rifiuti alta più di due metri, talmente grande ed estesa da essere visibile anche su Google maps. Una situazione che si è complicata ancora di più alla morte del proprietario, che non lascia eredi. Il Tribunale di Treviso affida la gestione di questo delicato caso all’Avv. Chiaventone, che assieme alle due Amministrazioni comunali si attiva per individuare una soluzione, contattando gli uffici di Contarina.

Nel 2014 viene svolto un primo intervento di pulizia: vengono raccolte più di 70 tonnellate di rifiuti. Un’attività particolarmente difficoltosa a causa della grave compromissione del materiale e delle modalità di accumulo: le apparecchiature elettroniche, infatti, erano state danneggiate, smontate e private della componentistica. Per evitare ulteriori danni ai materiali e rispettare le procedure di sicurezza, l’intervento dura più di un mese e viene svolto con la massima cura: 300 mc di rifiuti vengono così raccolti, confezionati e portati ad un apposito impianto per lo smaltimento finale.

L’accumulo è talmente grande, che si rende necessario un secondo intervento. Nel 2018 Contarina effettua la pulizia di un’ulteriore porzione della proprietà, raccogliendo altre 55 tonnellate di rifiuti. Ma non è ancora sufficiente, perché nell’area restano ancora 90 tonnellate di rifiuti. Le Amministrazioni di Monastier e San Biagio si impegnano attivamente – assieme all’Avv. Chiaventone e a Contarina – per risolvere definitivamente la questione e lo scorso maggio viene siglato l’accordo per la pulizia definitiva dell’area, restituendo alla natura il suo spazio.

“C’è grande soddisfazione per questo risultato, frutto della determinazione e dell’ottimo lavoro di squadra.

Impegno importante di un’amministrazione è anche quello di monitorare costantemente il territorio perché scempi del genere non possano più avverarsi. Un pezzo del nostro territorio restituito alla sua naturale destinazione non è soltanto una doverosa azione, ma si rivela una scelta strategica di impegno nell’affrontare la tematica ambientale, cruciale nel progetto di un futuro sostenibile” – dichiara il Sindaco di Monastier, Paola Moro.

“E’ stata una vicenda lunga e complessa – commentano Alberto Cappelletto e Pino Favaro, sindaco e assessore all’Ambiente di San Biagio di Callalta – che è arrivata alla sua conclusione grazie a chi ha lavorato con pazienza e determinazione per superare i numerosi problemi, anche burocratici, sorti a seguito della morte dei proprietari del terreno e alle pratiche ereditarie. Senza quelle complicazioni, avremmo già da tempo messo la parola fine. Ciò che importa è che comunque, grazie alla nostra azione e all’impegno di quanti hanno a cuore la tutela dell’ambiente, non si sia mai persa di vista la soluzione finale, ovvero la completa rimozione dei rifiuti accumulati nel tempo”.