Cina, una Nintendo per un pacco di pasta: il dramma del lockdown

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Alcuni video postati su Wiebo, il sito di microblogging più popolare in Cina, mostrano gli scambi di beni avvenuti negli ultimi giorni tra i residenti.

Sigarette in cambio di verdure, detersivo per i piatti per qualche mela e addirittura una consolle Nintendo al posto di un pacco di pasta. Succede anche questo a Xi’an, metropoli cinese finita da oltre dieci giorni in pieno lockdown, dove la fame ha spinto gli abitanti – isolati nelle proprie abitazioni a causa del dilagare dei contagi da Covid 19, senza la possibilità di uscire per comprare da mangiare – a darsi al baratto. A riportalo è la BBC. Alcuni video postati su Wiebo, il sito di microblogging più popolare in Cina, mostrano gli scambi di beni avvenuti negli ultimi giorni tra i residenti.

Sigarette in cambio di lattuga, si torna al baratto


Nonostante le autorità della città, capoluogo della regione cinese dello Shaanxi, abbiano fornito cibo gratuito alle famiglie, in molti hanno denunciato l’esaurimento delle scorte o semplicemente di non aver ricevuto sostegno. Nelle immagini si vedono persone che offrono sigarette per un po’ di verdure, assorbenti in cambio di frutta e persino una Nintendo Switch per un pacco di noodles e due panini, un tablet al posto di un po’ di riso.

“Le persone non hanno più da mangiare qui e hanno iniziato a fare baratti con i loro vicini”, ha spiegato un abitante di Xian a Radio Free Asia. “I cittadini sono tornati all’era del baratto: le patate vengono scambiate con i cotton fiocc”, scritto un utente di Weibo, mentre un altro ha descritto la situazione come un “ritorno alla società primitiva”.


Sono 13 milioni le persone confinate in casa dal 23 dicembre, dopo che Xi’an (sede dei famosi “Guerrieri di Terracotta “) è diventata l’epicentro della nuova ondata di contagi: dei 195 nuovi casi Covid in Cina, 166 erano stati identificati nelle metropoli. Dal 9 dicembre i casi segnalati in città sono più di 1.600. In tutta la regione cinese sono state messe in atto misure di contenimento del Covid sempre più restrittive, soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali di Pechino che si terranno il mese prossimo.

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Tullio Luccarelli

Cultura deriva dal verbo latino colere, "coltivare". Sono uno studente di filologia moderna presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Scrivere è la mia passione, raccontare è il mio dovere.

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