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Clan Pezzella. Lupara bianca, un arresto per omicidio volontario

Pubblicato il 1 Agosto 2020

Frattamaggiore. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, a Frattamaggiore (NA), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un 34enne contiguo al clan camorristico “Pezzella”, operante a Cardito e comuni limitrofi, ritenuto gravemente indiziato di omicidio volontario in concorso, occultamento di cadavere, porto e detenzione illegale di arma da fuoco, reati aggravati dalle modalità mafiose e finalizzato ad accrescere il prestigio del predetto sodalizio criminale. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea e condotta dal citato Nucleo Investigativo, è stata avviata il 14 febbraio scorso, quando la moglie di Vincenzo Pellino, 44enne, già affiliato al clan, presso la Stazione dei carabinieri di Frattamaggiore denunciava la sua scomparsa. Le investigazioni, che hanno visto i militari impegnati in indagini tradizionali e di tipo tecnico, hanno consentito di documentare che: l’omicidio di Vincenzo Pellino è stato eseguito con le modalità della c.d. lupara bianca. Per questo grave fatto delittuoso ad oggi risultano acquisiti gravissimi indizi a carico dell’indagato che ha agito, assieme ad un altro soggetto allo stato non identificato, mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco ed il successivo occultamento del cadavere (ad oggi non ancora rinvenuto). Nello specifico si è appurato che Pellino il 13 febbraio aveva incontrato l’indagato nei pressi di un esercizio commerciale di Frattamaggiore e i due si erano allontanati a bordo dell’auto dell’arrestato. Da quel momento nessuno ha più visto Vincenzo Pellino, per poi scoprire che è rimasto vittima di omicidio. L’azione delittuosa è da ascrivere ad un’epurazione interna al clan in questione