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Troppi stranieri in classe: i genitori italiani ritirano i figli. Succede in provincia di Latina

Pubblicato il 17 Settembre 2024

A Fondi, una classe di prima elementare dell’Istituto Alfredo Aspri ha aperto l’anno scolastico con tutti bambini di origine indiana. Un fatto che ha attirato l’attenzione delle telecamere del TG regionale della Rai e ha acceso il dibattito in città. Alcuni genitori italiani, il cui figli frequentavano la stessa classe, hanno deciso di ritirare i propri bambini e di chiedere il trasferimento in un altro istituto, con la richiesta che è stata accettata dalle altre scuole.

Integrazione e tensioni

Fondi è una città con una significativa presenza di stranieri, in particolare di origine indiana e pakistana, molti dei quali si sono integrati nella comunità locale e i cui figli frequentano le scuole del territorio. Tuttavia, l’accaduto ha sollevato la questione della convivenza e della percezione dell’integrazione. Secondo alcune testimonianze, i genitori italiani avrebbero preferito trasferire i propri figli per non farli studiare in una classe composta prevalentemente da alunni stranieri.

Intervento delle istituzioni

Di fronte alla polemica, il sindaco di Fondi e la dirigente scolastica sono stati chiamati a rispondere. Il primo cittadino, intervistato anche dai microfoni del TG regionale, ha parlato di una serie di problematiche tecniche legate all’organizzazione scolastica e alla gestione degli alunni. La questione principale sembra essere legata alla distribuzione degli alunni nelle scuole della città, un problema accentuato dai recenti lavori di messa in sicurezza in alcune scuole.

Denunce di ghettizzazione

Alcuni genitori stranieri hanno parlato di una sorta di “ghettizzazione”, sottolineando la tendenza a creare classi di soli alunni stranieri, senza favorire l’integrazione con gli studenti italiani. Tuttavia, si ipotizza che la scelta di assegnare gli alunni alle varie classi sia stata fatta tenendo conto delle preferenze delle famiglie stesse, nel tentativo di rispettare la volontà di non dividere gruppi di bambini già amici dall’infanzia.