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Coi bambini al freddo e senza acqua calda, la protesta dei residenti del “Lotto 1” di via Pantanaccio

Nella palazzina di edilizia popolare abitano molti bambini e persone con varie disabilità, cosa che rende la situazione ancora più precaria

Pubblicato il 1 Febbraio 2023

Una situazione di disagio evidentemente non più tollerabile, quella che vivono le circa 40 famiglie alloggiate in appartamenti del comune di Latina, che risiedono nel così detto Lotto uno di via Pantanaccio, nel quartiere Porta Nord.

Ci scrive uno dei residenti, che da tempo sta lottando, assieme alle altre famiglie, affinché la situazione dello stabile possa migliorare, soprattutto in inverno dove inevitabilmente i disagi sono maggiori: “Mi chiamo Claudio Falsetta – scrive nella sua comunicazione – e scrivo a nome di 50 famiglie con minori ed invalidi per segnalarvi un grave problema. È da circa un anno che siamo senza acqua calda nelle abitazioni e senza riscaldamento, lo stabile è di recente costruzione e di proprietà del comune di Latina. Chiediamo gentilmente il vostro aiuto in merito ad una protesta che stiamo organizzando in comune, e se servirà questa volta useremo anche le maniere forti“.

Il problema, secondo una piccola indagine che abbiamo curato, risiede nella sonda Geotermica che serve il palazzo e che dovrebbe garantire l’erogazione dell’acqua calda. Per ovviare al problema, a quanto ci hanno detto, il sistema di acqua calda è stato collegato a quello di riscaldamento. Va da se, però, che non essendo progettato per questo uso, va spesso in affanno e si blocca. Risultato: niente riscaldamenti e niente acqua calda.

“Sono state fatte diverse segnalazioni – continua Claudio – e quotidianamente stiamo chiamando in comune ma non riceviamo ne risposta né interventi da parte di nessuno. Abbiamo acqua marrone non sanificata che esce dai rubinetti in più siamo con i bambini al freddo e costretti da mesi a lavarci con bacinelle riscaldando acqua sui fornelli! Non si può più vivere così, nessuno ci ascolta e quindi domenica si terrà una riunione condominiale nell’atrio sottostante le 6 scale per organizzare la protesta”.

Le unità abitative del palazzo sono decisamente grandi, per questo sono state affidate a famiglie numerose. Claudio, ad esempio, ha quattro figli e ci dice che “nel palazzo risiedono molti più bambini che adulti, senza considerare le persone disabili. Una situazione non più sostenibile”.

Noi raccogliamo l’appello di queste famiglie, nella speranza che la situazione possa risolversi per il meglio al più presto.