Colpito dal “batterio mangiacarne”, 49enne reatino salvato all’ospedale di Terni

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Nel 73% dei casi l’infezione è fatale, solo il 5% dei pazienti sopravvive ed evita amputazioni

L’incubo per Nazareno Conti, è iniziato da una banalissima caduta durante un’escursione montana; un piccolo taglio al ginocchio sinistro, poi il calvario per il 49enne originario di Leonessa. Dallo scorso 20 agosto, luomo, padre di 4 figli che di professione fa il muratore, è ricoverato all’ospedale Santa Maria di Terni per un’infezione da ‘vibrio vulnificus’, il cosiddetto batterio ‘mangia carne’ tipico dei mari del Sud, che lo ha portato a un passo dalla morte. 

“Se sono ancora vivo – ha detto Conti – è grazie agli operatori sanitari dell’ospedale di Terni che hanno scoperto l’infezione e mi hanno salvato”.

Come riporta il Messaggero, Nazareno Conti è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Terni in condizioni disperate e – in un primo momento – i medici non erano riusciti a capire il perché, cosa avesse generato quella condizione gravissima.

“Mi hanno detto di non avere diagnosticato mai un caso del genere”, racconta Nazzareno, dall’ospedale dove è tutt’ora ricoverato per un rarissimo caso di contagio da ‘vibrio vulnificus’ in Italia e, più nello specifico, in una località di montagna.
“Dopo pranzo – ricorda Nazareno Conti – sono caduto inciampando e mi sono fatto un piccolo taglio al ginocchio della gamba sinistra, al quale non ho dato nemmeno importanza.

Ma, dopo un paio di giorni, mi sono reso conto che la carne iniziava a puzzare e le mie condizioni di salute sono peggiorate: stavo malissimo, avevo la febbre molto alta, così, i miei familiari hanno deciso di portarmi all’ospedale di Terni. Ricordo l’entrata al pronto soccorso, poi il buio”. Nazareno è stato quasi subito trasferito in terapia intensiva.

I medici del Santa Maria si scervellavano per capire bene cosa avesse il paziente e soprattutto cosa gli stava mangiando letteralmente i tessuti della gamba sinistra: Nazareno Conti ha subito ben quattro interventi chirurgici e – nel frattempo – dagli esami di laboratorio si è arrivati alla scoperta dell’infezione da ‘vibrio vulnificus’ contratta, molto verosimilmente, proprio in quella caduta dove potrebbe essere venuto in contatto con gli escrementi di un animale.

Nel 73% dei casi il batterio è letale, mentre per il restante 27% un paziente su cinque riesce a evitare sia la morte, sia l’amputazione dell’arto interessato e degli altri quattro; i più fortunati sopravvivono ma con mutilazioni pesanti.

Fortunatamente, le condizioni di salute di Nazareno Conti sono migliorate e, il peggio, sembra ormai passato: “Ho perso più di venti chili – dice – mi sento debilitato ma, ora le cose sembrano prendere il verso giusto”.

“C’è ancora un focolaio di infezione all’altezza del ginocchio – spiega Nazareno – che necessita di cure, ma la situazione è decisamente in via di miglioramento. Per questo, mi sento in dovere di ringraziare dal profondo del cuore e a nome di tutta la mia famiglia, tutto il personale del pronto soccorso, della terapia intensiva, chirurgia, malattie infettive dell’ospedale di Terni”.

Anche il sindaco di Leonessa Gianluca Gizzi, ha fatto sentire, con un messaggio, la sua vicinanza e quella di tutta la comunità, a Nazareno con gli auguri di una pronta guarigione.

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Redazione Nazionale

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