Marco Agostini, comandante dei vigili urbani di Venezia, ha raccontato a Repubblica la sua brutta esperienza vissuta alla sfilata di Giorgio Armani, dove è stato molestato e deriso più volte.
L’episodio è stato raccontato dallo stesso comandante anche sul suo profilo social, ma poi ha cancellato il post poiché i commenti degli utenti si facevano sempre più ostili e offensivi.
Agostini ha spiegato che si era recato alla sfilata di Giorgio Armani, ma è stato preso di mira da un ragazzino che l’avrebbe palpeggiato per almeno 5 volte.
Ha così commentato la sua esperienza: “Ero a un bellissimo evento alle Tese dell’Arsenale, la sfilata di Giorgio Armani. C’erano circa 400 persone e nel corso della serata sono stato palpato cinque volte nel sedere. La prima volta pensavo a un caso, poi però ho capito di essere il bersaglio di un ragazzino che avrà avuto venti anni”.
Il comandante ha poi spiegato che ha preferito non reagire per non rovinare la serata: “Non volevo che quella bella serata si rovinasse, ma ho provato disagio e imbarazzo perché la situazione era diventata insostenibile. Ho avvisato il direttore generale del Comune Morris Ceron e me ne sono andato anche per non disonorare la divisa di gala che indossavo per l’occasione, lo smoking con il papillon”.
Una volta arrivato a casa, il comandante si è sfogato così sui social: “Il messaggio che passa quando qualcuno racconta di una molestia è: che cosa vuoi che sia, ma è una schifezza e volevo esprimere la mia solidarietà a tutti quelli che lo hanno provato”.
Molti utenti hanno schernito il comandante, mentre altri lo hanno addirittura accusato di aver inventato tutto, così Agostini è stato costretto a cancellare il post.
Ai microfoni di Repubblica ha voluto però esprimere il suo disagio per la situazione: “Sono sempre stato attento alla violenza sulle donne, ma dopo aver provato sulla mia pelle cosa significa essere molestati provo ancora più solidarietà nei loro confronti”.
Ha poi spiegato che il suo sfogo sui social voleva accendere i riflettori sulla condizione delle donne, dal momento che abusi e violenze vengono spesso minimizzati: “Appena arrivato a casa – ha spiegato – ho sentito il bisogno di esprimere quello che mi era successo e di trasformarlo in un messaggio di solidarietà nei confronti di chi viene molestato. Io ho le spalle grosse, ma vi assicuro che è davvero una brutta esperienza.
Sono sempre stato solidale con le vittime di molestia e violenza, ma ora anche fisicamente ho idea di cosa possa significare. È intollerabile che ci sia questo approccio”.
Infine ha concluso così il suo pensiero: “Prima avevo la percezione di quello che si poteva sentire, ma non avendola mai provata fai comunque fatica. Ora ho realizzato il disagio fisico e non potevo rimanere indifferente e fare finta di nulla. Bisogna dire no sempre a questi comportamenti”.
Arriva la svolta nel caso di Francesca Deidda, 42enne scomparsa da San Sperate, a circa…
Dopo quelli registrati nelle ore e nei giorni scorsi, ancora una tragedia nel Salento. Un…
"Amar era una persona sorridente e generosa, un atleta rigoroso, un grande professionista, era un…
Un operaio incensurato è sospettato dell'omicidio di Arturo Panico, 71 anni, il falegname ucciso a…
"Siamo in uno stato di guerra, ora basta". E' la denuncia di Vincenzo Bottino, il…
"Non si esclude l'omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel…