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Commissione europea: no al riconoscimento facciale nei luoghi accessibili al pubblico

Pubblicato il 21 Aprile 2021

La Commissione europea vieta il riconoscimento facciale nei luoghi accessibili al pubblico, salvo casi eccezionali. “L’uso dell’identificazione biometrica remota in tempo reale in spazi accessibili al pubblico ai fini di attività di contrasto comporta rischi particolari per i diritti fondamentali, in particolare per la dignità umana, il rispetto della vita privata e familiare, la protezione dei dati personali e la non discriminazione. In linea di principio è pertanto vietata, con poche eccezioni rigorosamente definite, limitate e regolamentate, tra cui: l’uso ai fini di attività di contrasto per la ricerca mirata di potenziali vittime specifiche di reato, compresi minori scomparsi, la risposta a una minaccia imminente di attacco terroristico o l’individuazione e l’identificazione degli autori di reati gravi”, afferma la Commissione nel nuovo regolamento per l’uso del riconoscimento facciale. E ancora: “Tutti i sistemi di riconoscimento delle emozioni e di categorizzazione biometrica saranno sempre soggetti a specifici requisiti di trasparenza. Saranno anch’essi considerati applicazioni ad alto rischio se rientrano nei casi d’uso che li identificano come tali, ad esempio nei settori dell’occupazione, dell’istruzione, delle attività di contrasto, della migrazione e del controllo delle frontiere”, si legge ancora. (fonte: Agi)