Pubblicato il 18 Novembre 2022
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 2 soggetti, di cui un pubblico ufficiale destinatario di obbligo di dimora e un imprenditore a carico del quale è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa per la durata di un anno.
Gli indagati, sulla base degli elementi probatori allo stato raccolti, sono indiziati per il reato di corruzione per l’esercizio della funzione. Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – Gruppo Tutela Spesa Pubblica di Palermo, hanno consentito di ipotizzare condotte illecite perpetrate da un funzionario, all’epoca dei fatti in servizio presso il Dipartimento Acqua e Rifiuti dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana e poi transitato ad altro incarico, il quale, sfruttando il proprio ruolo istituzionale, si sarebbe adoperato per agevolare il rilascio di autorizzazioni ambientali a un noto imprenditore siciliano attivo nel settore dei rifiuti.
Quest’ultimo, in cambio:
– avrebbe investito, direttamente o per il tramite di familiari e imprese a lui riconducibili, una rilevante somma pari a circa un milione di euro in due società con sede a Milano impegnate in attività di trading finanziario, amministrate dal figlio del pubblico funzionario;
– si sarebbe premurato di individuare ulteriori investitori con notevoli disponibilità finanziarie e dotati di prestigio in ambito imprenditoriale, al fine di ampliare il portafoglio clienti delle società di investimento e garantire alle stesse una maggiore visibilità e una crescita significativa dei capitali investiti, consentendo al figlio del pubblico funzionario di ottenere rilevanti compensi dalla sua attività di amministratore.
Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.