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Consorzio di Bonifica, sit-in di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil in via Centuripe: assente la Sifus Confali

La protesta ha avuto luogo nella sede catanese del Consorzio di Bonifica in via Centuripe e in contemporanea in tutti gli altri consorzi dell’isola. Vediamo il motivo dell’assenza della Sifus Confali.

Pubblicato il 16 Febbraio 2022

I lavoratori del Consorzio di Bonifica di Catania hanno protestato anche stamattina di fronte la sede di via Centuripe, per chiedere la stabilizzazione dei lavoratori stagionali.

La protesta è stata organizzata da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, è iniziata nove giorni fa e tutti i sit-in sono stati attivati in contemporanea in tutti gli altri consorzi dell’isola.

I lavoratori dei Consorzi in Sicilia sono circa 400; Ia richiesta è che vengano applicati gli articoli 60 e 61 della legge regionale in vigore dallo scorso 21 aprile 2021 e che permettono l’attivazione del turnover al 50% dei dipendenti e la stipulazione di contratti a tempo indeterminato – spiega il segretario generale della Flai Cgil di Catania, Pino Mandrà -. Gli stagionali a Catania sono 140, i 151nisti sono 85, il resto sono i cosiddetti 78isti. Questa stabilizzazione è attesa da questi lavoratori siciliani da circa 20 anni. Non è possibile attendere ancora”.

Assente invece il sindacato autonomo Sifus Confali, che per bocca del suo segretario regionale, Ernesto Abate, ha definito il sit-in di questa mattina in via Centuripe strumentale, perché loro – sottolinea Abate – erano presenti lo scorso 8 febbraio al Dipartimento 4 con il dirigente Mario Candore e ieri alla Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana. Non ha senso secondo noi inscenare proteste in una fase di esercizio provvisorio, già annunciata a gennaio dall’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, e che continuerà fino ad aprile, mese nel quale dovrebbe essere approvata la Legge di Stabilità del 2022 con le risorse finanziarie. Noi come Sifus Confali, riguardo alle graduatorie, stiamo presentando una nota che dimostrerà, attraverso una sentenza di Cassazione del 2020, quelli che sono i criteri per l’anzianità di servizio. La riqualificazione del personale a tempo indeterminato è stata stoppata per errori procedurali dello scorso anno ed è intervenuta anche la Corte dei Conti. Non vorremmo che accada ciò che è accaduto per la riqualificazione del personale a tempo indeterminato”.