Pubblicato il 5 Febbraio 2021
Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), nel corso delle consultazioni ha dichiarato quanto segue: “La delegazione di Fratelli d’Italia ha incontrato il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. E’ stato un confronto cordiale, franco, spero costruttivo. Abbiamo ribadito che il nostro partito in ogni caso non voterà la fiducia al suo Governo: per una ragione di metodo e per una ragione di merito, che dipendono entrambe dalla sua autorevolezza e che nulla hanno a che fare con un eventuale pregiudizio nei suoi confronti. La questione di metodo è che noi continuiamo a pensare che l’Italia sia una democrazia come le altre, non sia una democrazia di serie B e che gli italiani non siano cittadini di serie B, che come tutti i popoli al mondo abbiamo il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare. Il principale problema italiano è che serve sì un Governo autorevole, ma anche un Governo coeso, con una maggioranza omogenea e una visione chiara da mettere in pratica. Questo oggi sarebbe possibile solamente con nuove elezioni e un altro Parlamento, il che ci porta alla questione di merito. Il presidente incaricato dal nostro punto di vista rischia di trovarsi con gli stessi problemi che abbiamo avuto fin qui, con una maggioranza troppo eterogenea, con un Parlamento a tratti balcanizzato (ridotto in uno stato di cronico disordine civile o di frantumazione politica, ndr), che rischia di portare ancora all’immobilismo, nonostante la capacità e nonostante l’autorevolezza di chi guida l’esecutivo. Temo anche che si stia rischiando di andare verso una maggioranza nella quale i partiti e le figure preponderanti ci hanno portato nel disastro nel quale di troviamo oggi. Anche per questo non possiamo votare la fiducia al Governo Draghi. Il nostro partito non andrà mai al Governo con il Pd, con il Movimento 5 stelle o con Renzi. Confermiamo con coerenza questa nostra posizione. Il che non ci impedisce di sperare che Mario Draghi e il suo Governo possano fare bene e di dare una mano all’Italia come sempre abbiamo fatto. Le nostre proposte non mancheranno, le nostre valutazioni continueranno a essere puntuali e concrete. Speriamo di trovarci di fronte qualcuno che abbia una voglia maggiore di ascoltare, rispetto al passato. Per dare una mano, non abbiamo bisogno di chiedere ministri o sottosegretari. Se arriveranno provvedimenti che consideriamo utili per far ripartire l’Italia, noi li sosterremo, come in passato, sempre senza chiedere nulla in cambio. Astensione o contrarietà dipendono dal programma, dalla squadra dei ministri, dalle azioni che si susseguiranno“.