Spuntano importanti retroscena sulla coppia assassinata a Lecce appena 48 ore fa e sulla tragedia che sta facendo parlare tutto il Paese. Il movente passionale alla base della follia omicida che ha scatenato l’ira dell’assassino ancora a piede libero, prende ancora più corpo e, anche se certamente è ancora tutto da verificare, appare al momento il più probabile. “Andrea no, Andrea!”. Sarebbero state queste le ultime parole che avrebbe pronunciato Eleonora Manta, la 30enne uccisa a coltellate nel condominio in cui viveva a Lecce con il fidanzato Daniele De Santis, massacrato anche lui con la stessa arma e lasciato cadavere sulle scale imbrattate di sangue. Eleonora, secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, sarebbe stata ammazzata per prima sul pianerettolo di casa e sarebbe crollata dopo numerosi colpi di coltello. Il terribile omicidio della coppia assassinata, quindi, sarebbe cominciato in questo modo.
Aver gridato il nome “Andrea”, sembra secondo gli inquirenti un modo per lanciare l’ultimo grido d’allarme e chiedere pietà al suo carnefice che quindi avrebbe ora anche un nome di battesimo, ma non è escluso, secondo gli inquirenti, che si possa trattare anche di una persona a cui la ragazza cercava di chiedere aiuto. Poi la stessa sorte è toccata a Daniele, seconda vittima della coppia assassinata. Daniele, 33enne arbitro che sognava la Serie B e che lavorava come amministratore di condominio. L’omicida lo avrebbe inseguito sulle scale e lì lo avrebbe colpito a coltellate.Il terribile gesto compiuto dall’assassino appare ancor più terrificante perché l’uomo lo avrebbe premeditato e sarebbe arrivato sul posto già con l’intenzione di colpire. Alcuni testimoni, infatti, raccontano che, dopo essere stati attirati dalle urla, hanno visto scappare un uomo con in mano un coltello insanguinato, che indossava una felpa nera con il cappuccio calato sulla testa, guanti neri e uno zainetto giallo sulle spalle. L’ipotesi più probabile è che la coppia assassinata, che aveva deciso di andare a convivere e di mettere su famiglia, conosceva il loro assassino, al quale hanno aperto la porta mentre stavano cenando. Potrebbe trattarsi di un delitto passionale, ma i carabinieri non si sbilanciano. Ora si aspetta l’esame dei file delle telecamere di sorveglianza della zona per poter consolidare gli indizi raccolti dagli investigatori. In corso anche l’autopsia sui corpi delle vittime e i rilievi dei Ris.
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