Pubblicato il 22 Ottobre 2020
Coronavirus – La Liguria preoccupa e fa parlare, di settimana in settimana. Sì, perché già la scorsa settimana l’Istituto superiore di Sanità ci poneva, insieme alla Valle d’Aosta, al vertice delle regioni italiane per incidenza da Coronavirus con 142 casi ogni 100 mila abitanti, e quindi tra le nove regioni dove si supera il valore 75casi/100mila abitanti che rappresenta la media nazionale. Senza contare, poi, la recente notizia secondo la quale l’Istituto Robert Koch di Berlino, l’istituto di sanità pubblica in Germania, ha inserito, tra le regioni italiane, la Liguria e Campania tra le zone a rischio Covid-19:
Ieri, ancora, la Liguria è stata la Regione dove nettamente si è registrata la più alta percentuale di positivi su tamponi effettuati: 15% (frutto di 907 nuovi casi su 6062 tamponi, 1,5 milioni di abitanti). In Piemonte il valore percentuale è di 10,7 (1396 nuovi casi su 13018 tamponi, 4,3 milioni di abitanti), in Lombardia 9,3% (2023 nuovi casi su 21.726 tamponi, popolazione 10,6 milioni di abitanti). La regione messa peggio, ma staccata di tre punti percentuali è la Campania (5,8 milioni di abitanti): ieri sono stati registrati 1312 nuovi casi con 10205 tamponi e il valore del rapporto positivi per tamponi è 12,8%.
Genova, sotto i riflettori, dunque. Basarsi solo sui numeri, specialmente a livello regionale e non locale, può essere poco attendibile sopratutto, come è noto, che in Liguria, al momento, il trend sia influenzato pesantemente dalla situazione genovese: ieri su 907 nuovi casi 762 erano a Genova.
Più utile, certamente, sarebbe sapere quale sia l’incidenza a Genova, o la percentuale dei tamponi positivi a Genova, e uno dei punti critici della comunicazione dei dati, da parte di Alisa, è che non ha mai chiarito la divisione dei tamponi per asl. Lo stesso Toti, del resto, in alcuni punti stampa, ha affermato che i tamponi sono per metà effettuati dalla Asl 3 quindi, comprensibilmente, si potrebbe stabilire che la percentuale dei tamponi positivi sul totale di quelli effettuati è, nel capoluogo ligure, attorno al 25%. Un dato, che se fosse confermato, sarebbe come un macigno: una persona su quattro, se effettua un tampone, è positiva.
Altre le variabili che giocano un ruolo determinante. La prima è che a Genova esistono zone dove il virus circola fino a 10 volte tanto rispetto ad altre zone dove è praticamente assente, la seconda è che ci sono regioni e città dove i tamponi vengono effettuati principalmente come screening generalizzati, altre – come il nostro caso – dove si sta procedendo a tracciare contatti di caso accertato. E’ più probabile che un contatto di caso sia positivo, in effetti (questo trend, si sta modificando, e con i nuovi ambulatori mobili aumenterà sempre di più la possibilità di un tracciamento non legato ai contatti di caso accertato).