Continuano ad emergere dettagli inquietanti sull’attacco di Hamas ad Israele, durante il quale sono stati rapiti centinaia di ostaggi di cui si hanno notizie frammentarie e per nulla rassicuranti.
Intanto le forze di difesa israeliane (Idf) hanno ritrovato un delirante messaggio, diffuso su X, lo scorso 7 ottobre sul corpo di un terrorista di Hamas che ha partecipato all’attacco ad Israele che ordinava di “decapitare le proprie vittime e strappare loro il cuore e il fegato”.
“Sappi che questo tuo nemico è una malattia che non ha cura, se non la decapitazione e l’estrazione dei cuori e dei fegati!” – così recita il sadico e crudele messaggio scritto su un bigliettino ritrovato addosso ad un militante di Hamas, protagonista del rapimento degli ostaggi e dell’uccisione di decine e decine di persone.
Nei giorni scorsi si era diffusa l’agghiacciante notizia che almeno una quarantina tra neonati e bambini ebrei erano stati uccisi e decapitati nei kibbutz, anche se prontamente è arrivata la smentita di Hamas.
Le Idf hanno spiegato che l’ordine è stato consegnato dai comandanti di Hamas ai militanti a Gaza come incoraggiamento a uccidere le loro vittime nel modo più brutale e sanguinoso possibile. “Hamas è molto chiara riguardo alle sue intenzioni” – hanno specificao le Idf.
Intanto è stato diffuso anche un audio di un terrorista di Hamas che ha chiamato la sua famiglia, vantandosi di aver ucciso 10 civili ebrei nell’area di Mefalsim nell’attacco del 7 ottobre.
Dall’altra parte del telefono, che apparteneva proprio ad una delle vittime, si sentiva la famiglia che accoglieva con gioia la notizia.
L’audio della conversazione, che dura circa 45 secondi, è stato diffuso dal Ministero della Difesa su X con tanto di sottotitoli in inglese, per rendere più comprensibile il dialogo a tutti.
Il militante in questione sarebbe un certo Mahmoud, che nella telefonata racconta con orgoglio di aver ucciso 10 ebrei con le sue mani. L’audio è stato diffuso anche dal ministro degli Esteri israeliani, Eli Cohen, poi condiviso al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
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