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Corruzione nel Salento. Scena muta davanti al giudice dei fratelli Cariddi, il sindaco si dimette

Pubblicato il 15 Settembre 2022

Lunedì mattina il blitz che ha portato alla luce un altro grave caso di corruzione nel Salento e di malaffare favori e ricatti tra amministratori, politici ed imprenditori. Blitz che vede in totale 60 indagati, ma che soprattutto ha visto scoppiare un altro vero e proprio terremoto nel Salento con l’arresto di dieci figure di spicco facenti parte del mondo della politica e dell’imprenditoria del nostro territorio. Tra questi, ha fatto sicuramente molto rumore la misura cautelare di cui sono stati destinatari il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi e l’ex primo cittadino, il fratello Luciano. Oggi i due, che sono stati arrestati e devono difendersi dall’accusa di aver organizzato e capeggiato la presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e diversi altri reati che avrebbe favorito imprenditori attivi nel settore turistico locale, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ed hanno fatto scena muta dinanzi al giudice. Tra gli otto arrestati posti ai domiciliari c’é anche il presidente di Federalberghi di Lecce, Raffaele De Santis.

Corruzione nel Salento, il sindaco Pierpaolo Cariddi si dimette

All’interrogatorio di garanzia sul caso di corruzione nel Salento, oltre agli arrestati e ai loro difensori, erano presenti anche il gip Cinzia Vergine, che ha firmato i provvedimenti cautelari, e i pm inquirenti Elsa Valeria Mignone e Giorgia Villa. Come spiegano i legali dei due indagati, la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere “é determinata unicamente dalla necessità da parte delle difese di poter esaminare tutta la mole degli atti”. Questa mattina, intanto, a causa dello scandalo e del caso di corruzione nel Salento da cui è stato travolto, il sindaco Pierpaolo Cariddi ha firmato le dimissioni dalla carica di primo cittadino di Otranto con effetto immediato. Dallo scorso 8 luglio era sospeso dalla carica con decreto della Prefettura di Lecce perché sottoposto a divieto di dimora nel Comune di Otranto disposto nell’ambito dell’inchiesta della Gdf su presunti intrecci tra politica e sanità.